22 aprile 2012

FASE REGRESSIVA (UNA DELLE VARIE)

Eccone le motivazioni, in ordine sparso ma solo apparentemente disordinato e disarticolato:

1. si semina tanto, ma si raccoglie assai poco
2. l'invereconda staticità di questo Paese (tendente al peggioramento)
3. che sarà anche "un momento così", ma cazzo, nel frattempo però la vita passa, appunto nell'attesa che il "momento così" passi pure lui
4. la scorante mancanza di interlocutori, la sensazione che ognuno pensi alla propria microscopica, per quanto dignitosa per carità, parrocchietta
5. la sensazione che quello che ti ricordi tu, te lo ricordi solo tu, o al massimo un manipolo di donchisciotteschi aficionados della memoria; memoria che come concetto filosofico, o anche solo semplice piattaforma di dialogo, va sempre meno di moda. E mancanza di memoria condivisa significa impossibilità di presente condiviso. E quindi significa solitudine.   
6. Conseguentemente, la sensazione che il tuo passato tu lo possa condividere AL MASSIMO con lo sparuto manipolo di cui sopra (e anche con questo a corrente assai alternata, perché poi c'è anche da dire che la memoria di ognuno trattiene o rimuove cose diverse, se in buona o in mala fede spesso non si sa; perchè dimenticare, va detto, è anche un ottimo alibi)
7. il dubbio che forsemaforse il passato lo dovresti seppellire, con tutto il bene e il male che contiene, e guardare al futuro
8. ma quale futuro, esattamente? Perché...
9. ...io a cinquant'anni dove sarò e cosa farò? Anzi, prima ancora di questo...
10. ...io a cinquant'anni che faccia avrò? Potrò ancora permettermi la chioma ribelle che mi porto appresso, segno forte e distintivo di ciò che sono, o dovrò prendere definitivi provvedimenti di sfoltimento? E sarò ancora bionda, o avrò i capelli bianchi? E se avessi i capelli bianchi, sbattersene e tenerli così, incolti e protestatari, alla faccia di ogni risistemata che puzzerebbe tanto di resa alle convenzioni, che vogliono che "con l'età, si mette la testa a posto"? E se io "la testa a posto" non la volessi mettere MAI???
11. Perché le convenzioni, e ancora di più le appartenenze, che in questo tragicomico Paese sono l'unica, squallida moneta di scambio, l'unico elemento di - si fa molto per dire - "coesione", l'unico collante dentro una società che puzza e si disfa come una mummia, che è dimentica di se stessa e di ciò da cui viene (cioè la povertà, la sofferenza, la dittatura, i sacrifici, ma anche la spina dorsale e la dignità per fronteggiare tutto questo), ERGO non sa dove va, e che ignora i fondamenti del vivere solidale, cooperativo, interessato all'altro, del vivere nel quale "I care", e non "non me ne sbatte un cazzo di niente e di nessuno che non sia io e le mie piccole cosucce, la mia piccola vita, i miei piccoli interessi"... ecco, tutto questo io non riesco a farlo mio. Ne discendono...
12. ...un frequente senso di disagio, e l'altrettanto frequente sensazione di non essere entrata "nei giri giusti". Intendendo come tali anche quelli della MIA parte politica, parte politica che, sia chiaro, MAI abbandonerò, cadendo nel tranello della facile tentazione del "voto di protesta". Perché MAI le piccinerie e l'ignoranza di chi dalla mia parte mi dovrebbe oggi rappresentare mi faranno ricredere sulla forza e la giustezza di determinate idee. Anche se chi in teoria dovrebbe rappresentarle in questo momento le disattende e le offende, sbandierandole solo a favore del proprio "particulare" e del raggiungimento di obbiettivi personali e personalistici.
Laura

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