25 luglio 2010

LE MIGLIORI DELLA SETTIMANA

Giusto per non perdere il ritmo sulle notizie grottesche dell'ultim'ora, ecco a voi le perle della settimana:

1. Palermo, cameraman ucciso da colpo fucile
Prima di andare in chiesa, alle 14.30 circa, si stavano effettuando le riprese presso la casa dello sposo. Tra le varie pose, si è scelta quella di imbracciare i fucili, regolarmente denunciati dal padre dello sposo. Secondo i carabinieri, i parenti hanno così preso alcuni fucili; tra questi una carabina calibro 22 da cui è partito il colpo fatale che ha centrato l'operatore alla testa. Alla scena erano presenti oltre allo sposo, anche il padre, la madre, la sorella e un cugino, mentre il fotografo in quel momento era fuori dall'appartamento.

Ma ditemi voi in quale altro Paese al mondo può venire l'idea di fare la foto di gruppo delle nozze imbracciando i fucili di famiglia; cose che siamo stati abituati a vedere solo nei film western, o forse nelle parodie dei film western. Devo veramente fare uno sforzo sempre più titanico per credere ancora di vivere in un Paese di gente normale.

2. Tuttavia, anche all'estero la demenza collettiva non sta a guardare. Correrò il rischio di sembrare cinica. O forse addirittura di ESSERLO.
Ma è più forte di me:

Love Parade di Duisburg, sono 19 le vittime della ressa
La morte non ferma le danze. Anneke va a ballare per rilassarsi dopo lo shock. Migliaia di altri hanno continuato a farlo fino a notte fonda, ignari dell'accaduto. Un altro aspetto della vicenda che innesca commenti rabbiosi. Uno per tutti quello di Lubbert, 30enne di Hannover. "E' pazzesco, la festa è proseguita! - dice indignato - Tutti hanno continuato a ballare, anche quelli che avevano perso un amico", continua il giovane, arrabbiato perché gli organizzatori alla fine dai microfoni hanno ringraziato il pubblico "per la splendida giornata". Significativa la testimonianza di un deejay inglese, Mark Knight, che alla Bbc racconta: "Gli organizzatori sono stati chiari, ci hanno detto che lo show doveva andare avanti, non potevamo fermarci per paura di altre ondate di panico. Moltissime persone hanno continuato a essere completamente all'oscuro di quanto fosse successo, una situazione assolutamente surreale".

Non so se considerare più fuori di testa quelli che erano nel tunnel o quelli che hanno deciso di andare avanti a festeggiare. Mentre per quanto riguarda gli organizzatori, ovviamente dovrebbero essere spediti a marcire in galera. Non potrò MAI capire che gusto ci sia a infilarsi in certe calche alle quali somigliano di più i branchi di animali impazziti che non i ritrovi umani.

3. E per concludere, ecco come si fa nell'Italia di oggi a diventare delle celebrità dalla sera alla mattina:

L'intervista da spiaggia diventa un tormentone
Er Calippo e 'na bira potrebbero diventare un must in questo scorcio bollente d'estate. Complice una domenica di caldo sul litorale romano e le consuete interviste ai bagnanti, l'intervistatore di Sky ferma due ragazze e inizia una breve intervista sulle condizioni metereologiche e i rimedi messi in atto per combattere il caldo. Le due rispondono con una pesante cadenza romana e non lesinando le espressioni colorite ("stamo a fa' la colla dar caldo").
La Rete - ma anche la radio, grazie alla trasmissione mattutina del Trio Medusa - fanno il resto e il video diventa un tormentone: è infatti il più visto di oggi su YouTube e ne esiste persino una versione sottotitolata in italiano.

E ovviamente, visto il successone del primo video, le due sono state tampinate di nuovo per il secondo round. Cosa scommettiamo che in autunno queste ce le ritroviamo in tivvù, osannate come due star? Io ne sono CERTA. Ne sentivamo veramente la mancanza...

Io non so, mi pare che veramente il caldo faccia sciogliere quell'ultimo, striminzito barlume di cervello che rimane nelle teste della gente.
Sono sconcertata...

Laura

18 luglio 2010

FACCIAMOCI DUE RISATE, VA!!!


Per non perdere la buona e sana abitudine di sdrammatizzare, è sempre bene tenere sul comodino una qualche letturina che ci alleggerisca un po' la vita.
Un vero cavallo di battaglia di questa speciale categoria (le letturine che ci alleggeriscono la vita) è (sempre che abbiate a suo tempo apprezzato lo stile surreale di Arbore & Co.) Lo scarafo nella brodazza del grande, grandissimo Mario Marenco (http://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Marenco).
Evidentemente non sono l'unica a considerarlo una Bibbia dell'umorismo. Non potevo credere ai miei occhi nello scoprire che su Facebook è nato un "Lo scarafo nella brodazza"... MARIO MARENCO APPRECIATION GROUP: http://www.facebook.com/group.php?gid=21045534974.
Inoltre, su You Tube è possibile recuperare alcuni preziosi frammenti di Alto gradimento e altre chicche marenchiane.
http://www.youtube.com/watch?v=s25AfIikIZk&feature=related (di sconcertante attualità!)

Fantastico!

Laura

MOMENTI FELICI

Carvico, 04.07.10
A casa di Sergio e Cristina

17 luglio 2010

DA DOVE COMINCIARE???

E' proprio necessario che io riprenda il filo del discorso. Cominciavo a sentire la mancanza del mio blogghino!!! Troppo, troppo tempo senza scribacchiare a ruota libera!!!
Ma eccomi qui a porre rimedio.
D'altra parte, questo prolungato silenzio ha avuto le sue buone ragioni... nel giro di un mesetto la mia vita si è rivoluzionata, e devo dire che al momento mi pare spesso di essere... dentro un fotomontaggio!!!
E' sempre strano vivere i cambiamenti, anche quando li abbiamo voluti, inseguiti e cercati con tutte le nostre forze... soprattutto se dalla sera alla mattina, e non per modo di dire, ci si trova catapultati su un pianeta sconosciuto, nel quale ricominciare a darsi dei minimi punti di riferimento. Per quanto il nuovo ambiente appaia ospitale, e segni per me un significativo miglioramento sotto tanti punti di vista, occorre pur sempre un minimo di tempo per capire dove ci si trova.
Per ora è difficile dire molto più di così... sicuramente è necessario raccogliere maggiori elementi. Quindi per adesso avanti tutta, pian pianino e sottocoperta.
E mentre io mi attrezzo per entrare ancora una volta in un nuovo capitolo esistenziale, intorno il nostro Bel Paese (si fa sempre più per dire) corre come un treno impazzito e senza guida verso il disfacimento, la rovina e la putrefazione. Giustamente, il giudice D'Ambrosio rilevava proprio ieri che in confronto all'attuale situazione, Tangentopoli non fu più che un lazzo, uno scherzo, una burletta.
Ancora ci si chiede se si sia finalmente toccato il fondo, o ancora qualcosa di peggio debba succedere. "Cesare" non accenna a quietarsi, e ancora non è chiaro se si agiti come fanno i caimani quando, finalmente abbattuti, danno gli ultimi furenti colpi di coda, oppure se ancora ci debba ammorbare con invitta, per quanto senile, laida e paranoide, energia.
Ma per non passare per la solita pessimista cosmica e portatrice di sfiga sinistroide, voglio elencare qui di seguito alcuni delle molte ragioni che avrei, che tutti avremmo, per sentirci in questo periodo particolarmente sereni e fiduciosi nel futuro:
1. la ritrovata serenità, coronata dalla gravidanza, di Anna Falchi (dopo le note vicissitudini causate dai guai giudiziari dell'ex marito Ricucci, elemento di punta della banda dei "furbetti del quartierino");
2. il fatto che a seguito della vittoria ai Mondiali, anche i nostri vicini spagnoli abbiano dato prova di un competitivo livello di rincoglionimento collettivo: due giorni di caos primordiale per le strade di Madrid, Zapatero piangente (Frassica gli avrebbe conferito il premio CuoreToro), l'allenatore dichiarante che "è una vittoria di tutta la nazione", il portiere pure lui frignante, ma anche limonante selvaggiamente con la fidanzata bonazza/cronista (cronista in quanto raccomandata, s'intende) in diretta interplanetaria;
3. il matrimonio del calciatore olandese Sneijder, che reduce invece dalla smazzulata della sua nazionale si è consolato sposandosi (di raso azzurro vestito, come un cherubino) ovviamente in Italia, teatro negli ultimi anni delle nozze più trash del pianeta (capostipite delle quali furono quelle della coppia Cruise al castello di Bracciano, quando il servizio di sicurezza fu garantito dalle nostre forze dell'ordine, pagate da noi medesimi). Anche lui, Sneijder, si è accasato naturalmente con la modella bonazza (arrivata in chiesa su una carrozza trainata da quattro cavalli bianchi; quando c'è la finezza, c'è la finezza);
4. il fatto che la "Danielona-di-Uomini-e-Donne" (??????????????????????), arrestata per detenzione di droga, sia stata subito assolta perchè "il giudice ha creduto alla teoria del possesso per uso personale" (mi viene un dubbio atroce: se con le mani nella marmellata, anzi nel caso specifico nella polverina, avessero pizzicato Pinco Pallo, l'avrebbero arrestato e rilasciato alla velocità della luce? Vedi cosa vuol dire al giorno d'oggi avere le amicizie che contano perchè si è andati alla tivvù?);
5. sapere che Totti ha fatto l'amore per la prima volta a 12 anni (è vero che ha dichiarato che non ci ha capito molto, però almeno sappiamo che non ha perso anni preziosi; ecco fra l'altro perchè non sa parlare: negli anni della sua formazione era impegnato a fare altro);
6. sapere che la BP, che se ne è allegramente strafottuta per decenni dei rischi che si correvano ad andare a sfrucugliare l'oceano, pretendendo di pescare il petrolio praticamente al centro della Terra, al quarto tentativo di mettere il turacciolo alla bottiglia di champagne ce l'ha fatta, e quindi possiamo festeggiare; alla faccia di quei tre/quattro Stati completamente rovinati nella loro economia, della chiazza oleosa che copre centinaia e centinaia di chilometri quadrati di oceano, della fauna marina e terrestre avvelenata, accecata, intossicata e paralizzata dalla morchia che la ricopre, e per la quale si sta considerando l'eutanasia;
7. sapere che Valentino Rossi è già tornato baldanzosamente in sella al suo centauro, riprendendosi a tempo record dallo spappolamento della gamba che si è procurato in gara; gliel'hanno praticamente riappiccicata con l'Attack, pur di rimetterlo in corsa per far sì che nè lui nè tutto il suo entourage, rimanendo "Vale" (ormai sono tutti nostri amici: "Vale", "Simo", alias Simona Ventura ecc. ecc.) fuori uso per troppo tempo, perdessero non sia mai nemmeno un doblone d'oro;
8. la soluzione finalmente definitiva per l'annosa, e davvero fastidiosa, questione dell'evasione fiscale! La Lega, sempre in prima linea nell'affrontare con nerbo e baldanza i problemi più scottanti del nostro Paese, nella persona del sindaco di Cittadella (Padova) Massimo Bitonci ha infatti proposto l'entrata in azione di speciali ronde anti-evasione, che andranno a stanare i mascalzoni casa per casa e, esaminati i loro libri contabili e le loro dichiarazioni dei redditi (che gli ingenui, divorati dalla propria vanagloria, hanno l'imprudente abitudine di esporre in cornici d'argento in bella vista nelle proprie magioni, insieme alla pergamena araldica attestante i loro nobili natali), e comprovata la frode, provvederanno a rimetterli sulla retta via con le maniere forti. Le pene previste vanno infatti da dieci anni di pellegrinaggio obbligatorio a Pontida, con annessa libagione a base di acqua benedetta, a cinque anni di dibattiti settimanali con il Trota, figlio di Umberto Bossi, sul tema "Il significato allegorico delle tre fiere nella Divina Commedia di Dante Alighieri", a due anni di lezioni di boxe con l'altro figlio di Bossi, nelle quali lezioni i ruoli saranno fissi, e cioè il figlio di Bossi medesimo sarà se stesso e l'evasore sarà il punching ball.
Eh, cavolo, ce n'è di belle notizie!!!
...ma allora PERCHE', PERCHE' non mi rasserenano queste cose così belle, dalle quali tutti ci dovremmo sentire sollevati, essendo veramente novità di interesse collettivo???
Di fronte al panorama che ci si para davanti (a confronto del quale persino il Basso Impero romano o la decadenza dei più autoritari e rozzi regimi da Repubblica delle Banane fanno la loro porca figura), non bastano a consolarmi questi sprazzi di positività.
Mi chiedo ogni tanto quanti miei connazionali riescano ancora a tenersi su il morale leggendo i rotocalchi: sui mezzi ne vedo sempre parecchi che li divorano avidamente, per dimenticare le loro vite di merda vivendo quelle virtuali dei vipponi nostrani e stranieri (come nel film Strange Days di Kathryn Bigelow, in cui in un'immaginaria, ma neanche tanto, Los Angeles del Capodanno 1999, alle soglie del nuovo millennio, la gente si fa le pere di video con frammenti di vite altrui, che si possono rivivere appiccicandosi un po' di elettrodi in testa). Ma forse gli italiani stanno scoprendo che anche se GLI ALTRI si sposano in pompa magna, come se tutti fossero ormai re e regine dei sultanati più sfracicati, GLI ALTRI fanno i soldi, GLI ALTRI sono belli e famosi, GLI ALTRI sono già da due mesi in Sardegna, in Toscana, alle Bahamas, in crociera, sugli yacht, a bagnomaria a Formentera, o sui motoscafi sul lago di Como a farsi bruciare le chiappe dai fuochi d'artificio (è successo davvero alla nuova coppia mista-tormentone di questa estate 2010, i Clooney-Canalis, che a momenti vanno a fuoco con gli amici vipponi a causa dei mortaretti sparati troppo vicini)... ebbene, anche se GLI ALTRI se la godono, non si attiva la magica proprietà transitiva per la quale automaticamente anche noi (che invece soffochiamo a 45° all'ombra, nel silenzioso trionfo delle polveri sottili, nell'inferno della metropolitana più rovente, puzzolente e claustrofobica che mai, nell'incubo dell'asfalto che si liquefa sotto i nostri occhi, risolvendoci a cercare refrigerio nei centri commerciali), anche noi ci dovremmo sentire ricchi, belli, famosi, riusciti, realizzati, insomma... DA DIO.
E invece, ma guarda un po', NO. NOI, invece, sfanghiamo, sudiamo (in senso figurato ma anche tragicamente letterale), ci sbattiamo, LAVORIAMO, paghiamo l'affittolebollettelatassarifiutiletasseibollileassicurazioni, facciamo la spesa, puliamo la casa, facciamo da mangiare, puliamo la lettiera della micia, cerchiamo di guadagnarci l'esistenza e, possibilmente, un senso per noi compiuto della medesima. Anche a luglio e ad agosto.
QUESTA è la vita NORMALE, e per alcuni, nella sua normalità, piuttosto fetente, disperata, priva di senso e di giustizia.
Ma a noi, che ce ne frega?
L'importante è che Lindsay Lohan per fortuna scamperà la galera anche questa volta; così potrà continuare a sbronzarsi, a farsi le pere, e a mandare a farsi fottere il prossimo giudice che la condannerà nuovamente fra qualche settimana, scrivendoselo sulle unghie con lo smalto fluorescente (giuro che è vero).
Meno male, ero così in pensiero per quella povera ragazza...

Laura

2 luglio 2010

UNA VITA NEL REALITY, UNA MORTE NEL REALITY

La morte di Pietro Taricone, in seguito a un incidente in paracadute di cui non voglio nemmeno immaginare le conseguenze sul suo povero corpo, tantomeno se fosse riuscito a sopravvivere, mi lascia una sensazione di profondo sgomento.
La sua bambina di sei anni: non ha saputo subito, e mi sono domandata cosa si possa silenziosamente scatenare nella testa di un bambino nell'apprendere che all'improvviso (avendo lei saltato i passaggi consequenziali della terribile vicenda) il papà non tornerà più.
La compagna: una tra le tante venute dall'est in cerca di fortuna e tra le pochissime ad averla trovata (o almeno, così si poteva dire fino a una settimana fa), conosciuta in uno di quei luoghi dell'assurdo, un set cinematografico, in cui solo si possono conoscere e innamorare un bel ragazzo meridionale nipote di contadini, catapultato dalla sera alla mattina nel circo folle dello spettacolo, e una ragazzina magra, decisa a uscire dall'anonimato miserello delle sue origini polacche puntando su un visetto dolce, i tratti minuti ma due occhi grandi così, che fino a qualche giorno fa, prima di spegnersi quasi dalle lacrime, volevano divorare la vita, proprio come è stato detto di lui.
Intorno ai due, la morsa di un'attrazione fatale, purtroppo nel senso letterale del termine, per i riflettori, il successo, i soldi, forse non tanto in sè quanto per la possibilità di spenderli per vivere ai confini della realtà, in senso fisico ed emotivo, proprio come suppongo avvenga quando ci si lancia da un aereo con il paracadute.
Non sono d'accordo con quanto è stato scritto in questi giorni sui giornali: che Pietro Taricone si sarebbe distinto fra gli ormai innumerevoli protagonisti delle innumerevoli edizioni del Grande Fratello per il fatto di essere quello "diverso", quello "che non voleva farsi stritolare dal meccanismo televisivo delle comparsate", quello che "sì, voleva recitare, ma voleva arrivarci studiando e capiva che era una strada lunga e impegnativa".
Penso invece esattamente il contrario: che Pietro Taricone non abbia saputo, sostanzialmente perchè privo degli strumenti della cultura benchè probabilmente tutt'altro che stupido, opporre resistenza al richiamo delle sirene della vita spericolata, dell'ossessione del brivido (come si fa ad andare appositamente negli Stati Uniti per lanciarsi con il paracadute esattamente come si può fare, e aveva già fatto, in Italia, per poi tornare dal viaggio e di nuovo andare a lanciarsi con il paracadute?), del buttarsi in avanti senza pace, senza requia, perchè privi di un profondo perchè della propria esistenza, non individuato nemmeno nella paternità.
E così si butta via la vita, e a 35 anni ci si trova sepolti nel cimitero del paese accanto al nonno contadino, e la nonna piange il nipote con gesti e parole che non potrebbero aver meno a che vedere con lo spettacolo che deve continuare, e parlano invece di altri tempi, di un altro mondo e di un altro modo di vivere i lutti: totalizzante, assoluto, e in questa sua assolutezza di un'autenticità che spazza via con la violenza della vita vera, vissuta, l'immondo baraccone dentro il quale il nipote ha creduto, prendendo un tragico abbaglio, di trovare il senso della propria esistenza e la felicità.

Laura

UNA CITAZIONE RIASSUNTIVA DEGLI ULTIMI MESI