22 dicembre 2012

MERRY CHRISTMAS!!!!!!!!


A sud del golfo di Finlandia la notte
vicino al mare brumoso
l'albero di Natale scintilla
tra oscure torri gotiche
corazze di cavalieri teutoni
e ciminiere di fabbriche
l'albero di Natale
l'albero di Natale canta
sulla piazza bianca di neve
canzoni dell'Estonia
 (...)

con i miei dubbi
con le mie ansietà con le mie parole
le mie speranze le mie carezze
a tutti gli alberi di Natale a tutti gli alberi
a tutti i balconi le finestre i chiodi le nostalgie
ho appeso la palla di vetro rosso.

Da L'albero di Natale
di Nazim Hikmet 

10 dicembre 2012

LASCIATEMELO DIRE CON LE PAROLE DELLA LITTIZZ


E' TORNATO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' TORNATO DI NUOVO!!!!!!!!!!!
E' TORNATO ANCORA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E' TORNATO UN'ALTRA VOLTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

NON CI POSSO CREDERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

NON CI VOGLIO CREDERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

E' UN INCUBOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!


Prenderò a prestito le liberatorie parole di Luciana:

http://video.repubblica.it/dossier/pdl-crisi-governo-monti/littizzetto-in-tv-contro-berlusconi-ha-proprio-rotto-il-c/113222/111622?ref=HRESS-1

Laura

7 dicembre 2012

COSA VUOL DIRE LA FINEZZA


L'Oscar per la copertina femminista del mese va sicuramente a GQ.
Sia per la finezza estetica, stivaletto della modella compreso, sia per quella, diciamo così, concettuale; vedasi la trota che le hanno schiaffato in mano, con sottile allusione alla parità dei sessi.

Immagino quanto sia stato faticoso per il povero Carlo Cracco sottoporsi a ore e ore di shooting insieme alla signorina. E per la signorina stessa, per la quale voglio sperare che il set fosse stato debitamente pre-riscaldato. 

Che fatica stare al mondo e guadagnarsi il pane per questa gente.
Fra l'altro, a lei avranno dato niente più che un pacchetto di sigarette, povera ragazza.
E dire che non è mica un mestiere facile. Dovrebbero tenerne il debito conto. 

Laura    

5 dicembre 2012

AI CONFINI DELLA REALTA'

La sonda Voyager, in esplorazione nello spazio da 35 anni, è arrivata AI CONFINI DELLO SPAZIO INTERSTELLARE!!!!!!!!!

http://www.repubblica.it/scienze/2012/12/04/news/voyager_al_confine_con_lo_spazio_interstellare_la_sonda_arriva_dove_nessuno_mai_giunto_prima-48052085/?ref=HREC2-19

NON SIAMO CHE INFINITESIME CACCOLE.

Laura

4 dicembre 2012

VALE LA PENA VIVERE SOLO PER POTER ASCOLTARE COSE COSI'


Maurice Ravel 
Ma mere l'oye - Le jardin féerique

CHI SONO IO?


Chi sono io?

(...)

Sono veramente ciò che gli altri dicono di me?
O sono soltanto quale io mi conosco?
Inquieto, pieno di nostalgia,
malato come un uccello in gabbia,
bramoso di aria come mi strangolassero,
affamato di colori, di fiori, di voci d'uccelli,
assetato di parole buone, di compagnia, 
tremante di collera davanti all'arbitrio
e all'offesa più meschina,
agitato per l'attesa di grandi cose,
preoccupato e impotente
per l'amico infinitamente lontano,
stanco e vuoto nel pregare, nel pensare, nel creare,
spossato e pronto a prendere congedo da ogni cosa?

Chi sono io?
Oggi sono uno, domani un altro?
Sono tutt'e due insieme?
Davanti agli uomini un simulatore
e davanti a me uno spregevole vigliacco?
Chi sono io? Questo porre domande da soli è derisione.
Chiunque io sia, tu mi conosci, o Dio, io sono tuo!

Edizioni Paoline 

3 dicembre 2012

A CHRISTMAS PARTY

Invitati a una festa pre-natalizia.
Una rara occasione di mondanità della quale approfittare per sfogare il proprio narcisismo travestendosi da Jessica Rabbit.
Benché divertirsi davvero sia diventato assai difficile.

Laura      

30 novembre 2012

AUTUNNO

FOTINA FATTA DA ME MEDESIMA 
DOPO AVER RACCOLTO LE FOGLIE 
DEGLI ALBERI DI VIA BOCCACCIO!

VOGLIO DORMIREEEEEEEE!!!!!!!!

"(...) i quattro cavalli di una carrozza: l'intelletto, l'emozione, l'erotismo e il corpo"

"Noi non siamo veramente noi stessi, fino a che una parte di noi - che è l'esistenza fondamentale - diventa re e fa ordine fra tutti gli ego. Da questo momento, ogni persona è se stessa. E' re di se stesso"

"Sotto la società trovi completa libertà"

"Un artista è una porta aperta attraverso la quale il vento riesce a passare" 

Da Alfabeto personale
Intervista di Klaus Biesenbach ad Alejandro Jodorowsky
Flash Art n. 304 - lu/sett 2012  

LA ASPETTAVAMO CON ANSIA

Ed eccola qui, pronta per i morbosi appetiti dei lettori dei più orridi best seller da edicola, l'interessantissima biografia di Amanda Knox, sulla cui immagine angelicata, per inciso, la macchina della comunicazione si è già messa in moto per farne entro tempi brevi - cosa ci scommettete? - uno dei prossimi volti hollywoodiani.
Ci mancava proprio...

Laura

PSICOANALISI

Da La seduta è aggiornata 
(D di Repubblica 24 nov 2012)

Dice lo psicoanalista inglese Adam Phillips che oggi in analisi non ci si va più a conoscere se stessi.
E allora?
"Mi spiego - chiarisce al telefono dal suo studio di Londra - conoscere se stessi può essere utile, ma non deve restringerti la vita. La verità è che le persone vanno in analisi per smettere di essere troppo interessate a sé. Per aprirsi al mondo esterno, agli altri. Io credo che lo scopo della psicoanalisi sia rendere le persone libere di dimenticare un po' se stesse. Perché sono cambiate due cose:
1. Le pressioni del capitalismo contemporaneo hanno reso molto difficile avere legami reali, l'idea stessa di cosa sia una relazione è stata sabotata. E l'analista è una continuità nelle loro vite dove spesso non ce ne sono più altre.
2. E' sempre più facile sentirsi frustrati ma è sempre più difficile sapere perchè lo siamo, cioè cosa ci manca davvero. E la psicoanalisi è fatta di conversazioni che puntano a farti scoprire qualcosa sulla natura delle tue frustrazioni in una cultura che ti permette di alleviarle inducendoti a consumare oggetti, sostanze, tutto pur di non provarle più. E riuscendoci sempre meno. 
(...)
L'idea di fare delle frustrazioni un'esperienza interessante, e non l'ultima sensazione che hai voglia di provare sulla terra, non è mai stata così utile.    
In brutali parole moderne: la psicoanalisi nel 2012 dovrebbe ridurre lo spread fra le nostre frustrazioni e ciò che le genera, tra la vita che facciamo e quella che non faremo mai se (...) non ci diamo una regolata, riscoprendo ciò che l'illusione indotta di essere speciali ci fa perdere.
(...)
E' una buona cosa che l'analisi sia sbeffeggiata, fuori moda e accerchiata da alternative meno costose e più veloci, così la faranno solo quelli che la trovano illuminante, difficile, che sono disperati o curiosi su se stessi. E non perché sia la cura migliore.          
(...)
Per citare Sherry Turkle (una delle prime studiose di Internet addiction), siamo tutti "soli insieme". (...). I computer contengono le memorie (lettere, foto), riorganizzano i nostri stati d'animo e abitano le nostre solitudini. Pensiamo al senso di perdita e al lavoro di lutto che ci attende quando si rompe o si smarrisce il nostro partner informatico!    
(...)
Il vero tratto comune nella parole dei (...) circa trentacinquenni è la sofferenza diffusa, il "mi tolga quest'inquietudine".
(...)

29 novembre 2012

James Bond 007 Skyfall by Adele [OFFICIAL FULL MUSIC VIDEO]

L'altra sera ho visto in streaming l'ultimo 007, Skyfall, di Sam Mendes.
Beh, che dire?
Questo certo non vuole essere soltanto un film d'azione. E la mano di Mendes, regista da sempre attratto  dalla riflessione su certi temi, si riconosce chiara come il sole: la trama non è che un pretesto per una riflessione di ampio respiro sul crollo rovinoso della nostra civiltà, sulla perdita individuale e collettiva di orientamento, sulla tragica assenza di senso delle cose e della vita, per la quale si cercano affannosamente risposte in mezzo a una violenza dilagante, e anche sulla labilità dei confini che talvolta separano solo con molta vaghezza e relatività il bene dal male, con buona pace dei facili moralismi.
Gli attori sono tutti molto bravi.
A Daniel Craig va riconosciuto il merito di avere progressivamente traghettato il personaggio da fumetto pop di Ian Fleming, che negli 007 cinematografici "classici" appariva poco più di una macchiettistica figurina di tombeur de femmes che "non deve chiedere mai", verso una complessità caratteriale che lo trasforma da personaggio a persona, e ne fa in tutto e per tutto, nel suo tormento e nella sua irresolutezza, un figlio dell'epoca contemporanea. Gli aspetti di prestanza fisica ed erotica nella sua interpretazione rimangono, ma si associano a un volto completamente diverso da quello sempre rilassato e divertito dei precedenti attori che hanno prestato il volto a Bond; nessuno dei quali, da Sean Connery a Pierce Brosnan passando per Roger Moore e Timothy Dalton, si era mai più che tanto smarcato da questa abbastanza semplice e superficiale caratterizzazione tra il seducente e l'ironico. Con Craig, 007 assume una fisionomia irregolare, da pugile sfatto; una maschera dolente, segnata, su cui si leggono tutti i segni della fatica e soprattutto dell'invecchiamento, della lotta interiore che si consuma in ogni uomo fra la constatazione e il rifiuto del passare del tempo e dell'inevitabile decadimento fisico, che a tutti tocca vivere e affrontare, perché i supereroi in realtà non esistono.
Javier Bardem nel ruolo del "cattivo" è semplicemente superlativo. E per il suo personaggio vale lo stesso discorso che per Craig con Bond: non siamo più nella dimensione della contrapposizione bidimensionale del buono e del cattivo, del bene e del male, sommariamente tratteggiati; ma piuttosto sul terreno di un sofferto confronto sui temi della morale, del torto e della ragione, e anche, se non soprattutto, di ciò che è lecito e illecito fare in difesa del bene. Si può sconfinare nel male per difendere il bene? 

Su questo interrogativo soprattutto si impernia la figura di "M", da sempre interpretata da una consumata ma mai routinaria Judy Dench. La quale anzi in questo ultimo episodio diventa sicuramente un perno della vicenda, e partecipa con i colleghi alla collettiva operazione di scavo sui rispettivi personaggi con esiti veramente interessanti sul piano della recitazione.

Un po' come negli ultimi Batman (soprattutto nel Cavaliere Oscuro, quello del famoso Joker interpretato, con sfumature non gratuitamente orrorifiche, dall'attore "maledetto" Heath Ledger prima della sua morte prematura, figura che si può certamente accostare allo sfigurato Bardem di questo 007), l'atmosfera di questo film si fa da "fumettisticamente" a  realisticamente cupa; perché ci propone eventi ricalcati sulle tragedie innescate dal terrorismo globale negli ultimi decenni, e non gratuite catastrofi di cartapesta dovute alle gesta sconsiderate di qualche ladro di lingotti con la benda piratesca sull'occhio e le cicatrici di plastica sul cranio lucido. 

Ed è per questo che la pellicola colpisce nel segno lasciando, al termine della sua visione, un senso di disagio e smarrimento sicuramente alimentato anche dalle fredde atmosfere generate nelle riprese in esterna da un netto prevalere di cieli lividi, e da quelle in interno dalle numerose notturne e da una fotografia decisamente virata sui toni dei blu, viola e neri. Colori che ben esprimono il clima luttuoso di cui il regista ha inteso permeare questa lettura realistica e decadentemente postmoderna di 007.       

Laura        

  
Questa è la fine
Trattieni il respiro e conta fino a dieci
Senti la terra tremare e poi
Ascolta il mio cuore esplodere di nuovo
Perchè è la fine
Ho rinnegato e sognato questo momento
Così a lungo rimandato, sono in debito con loro
Spazzata via, derubata
Lascia che il cielo cada, quando si sbriciolerà
Noi staremo immobili
Lo affronteremo assieme
Lascia che il cielo cada, quando si sbriciolerà
Noi staremo immobili
Lo affronteremo assieme
Dalla caduta del cielo, è da lì che noi cominceremo
Distanti migliaia di miglia e ai poli opposti
Quando i mondi si scontreranno e le giornate saranno buie
Avrai il mio numero e saprai il mio nome
Ma non avrai mai il mio cuore
Lascia che il cielo cada, quando si sbriciolerà
Noi staremo immobili
Lo affronteremo assieme
Lascia che il cielo cada, quando si sbriciolerà
Noi staremo immobili
Lo affronteremo assieme
Ovunque andrai ti seguirò
Vedrò quello che tu vedrai
So che non sarei me stessa
Senza la sicurezza
Delle tue amorevoli braccia
Che mi proteggono dal male
Tienimi per mano
E cammineremo insieme
Metti la tua mano nella mia mano
E staremo ad aspettare
Lascia che il cielo cada, quando si sbriciolerà
Noi staremo immobili
Lo affronteremo assieme

Eri con me - Franco Battiato


Siamo detriti, relitti umani, trascinati da un fiume in piena
che non conosce soste né destinazione.
La nostra mente, le nostre azioni, sono la causa, 
gli effetti invece, il nostro destino.
Ciò che deve accadere accadrà, 
qualunque cosa facciamo per evitarlo, 
ciò che deve accadere accadrà,
perché è già accaduto!

Eri con me, ma io non ero con te,
sei con me, ma io non sono con te,
ero con te, ma tu non eri con me.

Viviamo nell'impermanenza, 
nell'incertezza della vita condizionata, 
ma ci ricorderemo di noi segretamente.
Arriverà il giorno atteso a schiudere gli impediti passaggi,
prepariamoci a nuove esistenze...

Eri con me, ma io non ero con te,
sei con me, ma io non sono con te,
ero con te, ma tu non eri, non eri, con me.

NOTIZIONE (I CIALTRONI ITALICI SON SEMPRE OPERATIVI)

Non c'è limite alcuno che i nostri giornali, specie nelle loro vacue versioni on line, danno all'espressione dell'umana inutilità e scemenza.


Mi viene veramente da PIANGERE.

Laura

ALL'INDOMANI DEL "GRANDE DUELLO"

Ora, c'è duello e duello.
Un conto è parlare di sequenze con le quali il grande cinema ci ha fatto capire cosa fosse REALMENTE un duello - tipo, chessò, quello fra Liam Neeson/Rob Roy e Archibald Cunningham/Tim Roth nell'omonimo film, che non sarà un capolavoro, d'accordo, ma vale la pena di essere visto solo per quella sequenza, e non lo dico io piccola caccola, ma è opinione condivisa da numerosi critici cinematografici - e SICURAMENTE altro conto è spararsi il confronto Bersani/Renzi al TG1 di ieri sera, che, come dire, NON me la sentirei di qualificare propriamente come uno scontro fra titani.
Oggi leggo su Repubblica.it un intervento di Concita De Gregorio che trovo contenutisticamente e giornalisticamente PERFETTO. Un capolavoro, direi. 
E siccome non potrebbe più compiutamente esprimere lo smarrito sconcerto con cui sono rimasta a fare i conti al termine della trasmissione, lo riporto qui tale e quale.

Laura

Pistola alla tempia - Quiz, all'indomani del duello TV. 

Se per caso doveste decidere di andare a votare al ballottaggio di domenica, voi che al primo turno non avevate scelto né Renzi né Bersani, da chi vi sentireste rappresentati?  A chi, eventualmente, concedereste la delega a governare in vostro nome?
Da uno che visto in tv sembra Corrado in procinto di far entrare come ospite a sorpresa Raffaella Carrà o da Pupo felice davanti ai suoi pacchi?
Da quello che indossa una giacca lucida un po’ attillatina con riflessi marron o da quello che si presenta a casa vostra senza giacca?
Da uno fieramente stempiato in tempi di trapianti o da uno col gel nel ciuffo?
Da uno che dice ‘santa pazienza’ o da uno che dice ‘ovvia giù’?
Da quello vagamente depressivo o da quello vagamente adrenalinico?
Da chi negli ultimi vent’anni è già stato al governo 2547 giorni o da chi negli stessi vent’anni è stato amministratore di una grande provincia, poi di una grande città e in teoria dovrebbe tuttora essere lì a governarla?
Da uno che fa catenaccio o da uno che si sente Guardiola?
Dall’aspirante presidente del Consiglio che cita la bambina Lucrezia, anni 4, o da quello che cita il Mago Zurlì?
Da chi in politica estera si mantiene equidistante o da chi è sempre equivicino?
Da uno che dice ‘bisogna fare una legge anticorruzione’ o da uno che dice ‘bisogna fare una legge antiburocrazia’, in nessun caso spiegando per quale ragione nei vent’anni di cui sopra non ne abbiano sentita l’urgenza, se necessario incatenandosi per ottenerle?
Da uno che l’altra volta ha citato Papa Giovanni o da uno che questa volta cita De Gasperi? (Ma non era il duello per il leader del centrosinistra? La sinistra è uscita allo spareggio?).
Da quello che dice ‘c’è gente che preferisce un passerotto in mano a un tacchino sul tetto’ o da quello che evidentemente non ascolta, sennò chiederebbe: scusa, hai detto tacchino sul tetto? Quale tetto? Quale tacchino?
Da uno che chiamato a dire perché la sinistra al governo non abbia fatto la legge sul conflitto di interessi risponde “in effetti non ci si mettono le dita nel naso” o da quell’altro, che dopo breve silenzio replica “son d’accordo, non ci si mettono le dita nel naso”?   
     

27 novembre 2012

E' TORNATO ZIO FRANCO

...non si può dire che Apriti Sesamo, il nuovo disco di Battiato, sia denso di clamorose novità, né che si proponga come manifesto di un Nuovo Ottimismo .
Zio Franco, forse anche sotto la pressione delle scadenze inderogabili dei contratti discografici, fa un po' il verso a se stesso, sia nei giri armonici e negli arrangiamenti, sia nei testi e nei temi, abbandonandosi alla sua (miliardaria) depressione. 
Tarando su tutto ciò, e sui soliti scivolamenti misticheggianti del vecchio zio, che ci devono indurre più a una comprensiva indulgenza che non a incazzarci come quando certe stronzate le sparava in giovane età, qualcosa di buono secondo me c'è.
Ad esempio:   

Testamento

Lascio agli eredi l'imparzialità, la volontà di crescere e capire, 
uno sguardo feroce e indulgente, per non offendere inutilmente. 

Lascio i miei esercizi sulla respirazione, 
Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione. 

Lascio agli amici gli anni felici, delle più audaci riflessioni, 
la libertà reciproca di non avere legami 

We never died, 
we were never born! 

Il tempo perduto, chissà perché, non si fa mai riprendere; 
i linguaggi urbani si intrecciano e si confondono nel quotidiano. 

"Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza"... 
l'idea del visibile alletta, la mia speranza aspetta. 

Appese a rami spogli, gocce di pioggia si staccano con lentezza, mentre una gazza, in cima ad un cipresso, guarda. 

Peccato che io non sappia volare, ma le oscure cadute nel buio 
mi hanno insegnato a risalire. 

E mi piaceva tutto della mia vita mortale, noi non siamo mai morti, e non siamo mai nati. 

We never died, 
we were never born!

La polvere del branco

Do you know Tulku Urgyen? Have you ever heard of this? 
Do you know the Seekers of the Truth? Have you ever heard of this? 


Ci crediamo liberi, ma siamo prigionieri di case invadenti che ci abitano e ci rendono impotenti. 

Ci crediamo liberi, ma siamo prigionieri che remano su navi inesistenti 
Si solleva la polvere del branco, accanita e misteriosa. 
Ci crediamo liberi, ma siamo schiavi, milioni di milioni di ombre sperdute, 
rumorosi andiamo per le strade alzando solo polvere. 

Millions of shadows walking into nothingness 

Ti dico che nulla mi inquieta, ma tu mi dai sui nervi, 
ho voglia di appartarmi e di seguire la mia sorte, perché morire è come un sogno. 


Laura

IL CROLLO DI UN MITO

La notizia dell'addio di Rossana Rossanda, e di altri preziosi collaboratori, al giornale da lei stessa gloriosamente fondato, Il Manifesto
mi lascia veramente l'amaro in bocca. Anche considerando la lunga agonia della testata, da anni alle prese con enormi problemi finanziari, e le modalità "frontali" con cui si sta consumando in questi giorni il divorzio fra la Rossanda e gli altri e il nuovo direttivo del giornale; direttivo che ha liquidato con due righe sprezzanti la lettera aperta con cui Marco D'Eramo spiegava le ragioni del suo peraltro soffertissimo allontanamento, e che non pare più che tanto turbato da questi abbandoni. Reazione, credo, solo in parte psicologicamente controbilanciata per il diretto interessato dalla forte solidarietà espressa da molti colleghi con una lettera corale pubblicata su MicroMega: 
Non so, mi pare che questa débacle parli in maniera tristemente eloquente dello sgretolamento non solo economico, ma anche sociale, politico, culturale che stiamo attraversando a livello globale, oltre che locale.  
Un giornale come Il Manifesto, a prescindere dal trovarsi o meno allineati ideologicamente alle posizioni che ha sempre espresso, è un pezzo della storia giornalistica italiana del Dopoguerra. E' stato fondato e "fatto" da fior fiore di intellettuali, gente riconosciuta e stimata anche fuori dai confini nazionali, uomini e donne (a partire proprio dalla Rossanda) di politica e cultura, nonché giornalisti, di raro livello, che avevano in testa una certa idea della cultura stessa, una certa idea (alta, altissima) del fare politica attraverso il giornalismo, un desiderio e una capacità di analizzare, capire, approfondire, "fotografare" la società moderna e contemporanea a 360 gradi, e anche di lottare per cambiarla e migliorarla.
Tutto questo pare oggi vaporizzarsi nell'aggressivo qualunquismo dei nuovi rampanti dirigenti del giornale, nella loro arrogante indisponibilità al dialogo (che Rossanda chiama in causa, nell'intervento pubblicato da MicroMega con il quale ha voluto spiegarne pubblicamente le ragioni, come uno dei principali motivi del suo abbandono) e nella loro assoluta indifferenza alle ragioni e alle proposte dell'interlocutore per affrontare e superare in maniera solidale e compatta i travagli non solo economici del giornale. Questa indisponibilità e questa indifferenza si esplicitano come espressione diretta e, vorrei aggiungere, tragica del clima che viviamo e respiriamo qui nel paese dei balocchi ma anche, lo si sa e lo si vede, in generale nella società globale smarrita e squassata che si agita e cerca soluzioni, risposte e identità fuori dai confini nazionali.    
Duole veramente dover constatare che certi atteggiamenti intolleranti, autoritari, irrispettosi e sprezzanti nei riguardi di coloro senza i quali Il Manifesto non sarebbe nemmeno esistito siano arrivati a corrodere certe realtà che abbiamo tanto sperato ne sarebbero rimaste immuni, come ultimo ed estremo baluardo contro la barbarie della cultura e della civiltà.   

Laura       

25 novembre 2012

WEEK END INTENSO

Sabato 24.11.12
Inaugurazione della personale di Cristiano 
Battesimo del mare alla Casa di Tolleranza - Milano 
...sono venuti inaspettatamente in tanti  

Domenica 25.11.12
Pranzo per i 90 anni 90 della nonna
a Sesto Calende
...ma cosa non è questa donna?!?
Un miracolo!!!

23 novembre 2012

LA NOIA

Ci risiamo.
Eccomi di nuovo alle prese con la noia.
Dio, che condanna.
Ma QUANDO, QUANDO Dio buono capiterà anche a me, come a tutti gli esseri umani "normali", di trovare la pace dei sensi e dell'intelletto, e di quietare una buona volta il mio cerebro in perenne stato di superlavoro come un criceto dentro la ruota?
Quando riuscirò a ficcarmi in questa zucca recalcitrante al buon senso che la vita non consiste in un susseguirsi di clamorose novità e di brividi di grande emozione, bensì in un continuum fatto di piccole semplici ripetitive cosucce di scarsa rilevanza emotiva, fra le quali solo una tantum si accende un labile fuoco d'artificio, che il tempo che te ne sei accorto e si è già spento?
Fanculo.
MA PERCHE' PRIMA O POI TUTTI FANNO PROPRIO QUESTO SEMPLICE CONCETTO, E IO NO?
Qualcuno, prima o poi, mi dovrà rispondere a questo tormentoso quesito. E dicendo "tormentoso" non faccio per niente la spiritosa. E' VERAMENTE un tormento. Tant'è che allo sguardo di chi mi è più vicino paio nuovamente morsa dalla mia caratteristica, inseparabile, fedele, ricorrente tarantola. La mia "adorabile" bestiola da compagnia, il mio demone, il piccolo mostro che alberga in me e se ne sta silente solo per un po', prima di risvegliarsi e ricominciare a torturarmi. Se dovessi dargli una forma concreta, direi che lo vedrei più o meno così:


Ora, mi fermo a pensare e mi ripeto che non si può dire che io abbia una vita vuota. A momenti non ho il tempo per una pipì.
E non si può nemmeno dire che sia piena SOLO  di cose noiose, che tocca fare: il lavoro, le rotture di palle di tutti i giorni tipo il faretto del cesso da sostituire, la lettiera della gatta da pulire, la tassa rifiuti da pagare... insomma i DOVERI.
Direi che mi sono abbastanza sbattuta per metterci dentro, ultimamente, in questa mia vita, anche un po' di cose assolutamente indispensabili a nutrire se stessi, che nulla hanno a che fare con la dimensione doveriale. Un più attento sguardo sugli altri (e su me stessa) attraverso il volontariato, che non si può dire stia deludendo le mie aspettative riguardo a quanto pensavo potesse darmi. Il fondamentale ritorno al teatro, del quale ancora non posso dire niente, essendo che il capitolo si è riaperto soltanto la scorsa settimana; MA, se il buongiorno si vede dal mattino, direi che ho fatto la cosa giusta. E poi il cinema, le letture, i miei blog, qualche serata con persone carine, anche se non proprio definibili come amici, gli ascolti musicali al pomeriggio mentre lavoro in casa (grande, gigantesca conquista di autonomia e libertà per la quale dovrò ringraziare me stessa finchè ho respiro in corpo).         
Conseguentemente, non si può nemmeno dire che mi manchino le fonti di emozione. Cioè, guardo gli altri intorno a me, e se dovessi basarmi sul colorito e sullo sguardo, direi che mi trovo comunque più viva di un sacco (se non della maggioranza) delle persone.  
E ALLORA, Cristo santo?!?!? Allora perchè in alcuni momenti mi pare di non sentire NIENTE?
Lo so io perchè.
Primo, perchè nella mia testa si è stabilita una maledetta sovrapposizione fra il concetto di esistenza e il concetto di magia. E invece, la vita nel suo quotidiano ha poco di magico, poco di colorato, poco di commovente, poco di emozionante, poco, poco, poco.  
E secondo, perchè quello stato di comunione profonda del sentire che io vorrei vivere con gli altri non è che esperienza del tutto sporadica, del tutto aleatoria, momentanea, fragilissima, ammesso e non concesso che tale esperienza ci capiti di attraversare. Ed è un'esperienza che fra l'altro rende dipendenti dal corso del tutto imprevedibile del sentire altrui, fatto dei suoi tempi, delle sue esigenze, delle sue incongruenze, delle sue "irregolarità" e asperità.
Allora ecco che sarebbe veramente forte la tentazione di chiudersi su se stessi, di trovare nel solipsismo la soluzione. Ma sappiamo che così non è, che la strada non è questa, che è solo una fuga, un'uscita di sicurezza, una falsa soluzione. E che invece occorre STARE. Stare dentro le cose, anche quando ci soffocano, anche quando ci ammorbano, anche quando non ci paiono interessanti, fruttifere, quando ci manca quel qualcosa di veramente intrigante, appassionante, quel qualcosa che ci prende tutti completamente, e ci porta via, ci porta dentro la dimensione in cui domina incontrastata l'emozione. Stare. E cercare di starci al meglio, dentro queste cose, e di vederle belle, e di rileggerle, e di riscoprirle, e di tornarci sempre sopra con la disponibilità d'animo a vederle ANCORA E DI NUOVO interessanti.
Compiere l'immane sforzo di lavorare con l'immaginazione sul dato quotidiano, e sentire la musica anche dove non c'è, vedere i colori dove non ci sono, sentire lo spirito vitale anche dove è flebile, dove tende a perdersi, dove ha scarso alimento.
E poi l'accettazione. La maledetta accettazione, non nel senso del ripiego, dell'adeguamento, ma dell'accettazione che viene  DOPO l'attraversamento delle cose, del dolore, della mancanza, del vuoto. Anche l'accettazione della noia come parte integrante dell'esistenza, piuttosto che lo strenuo e perdente tentativo di sradicarla, di non provarla mai più. L'accettazione della solitudine, l'accettazione della "casella della posta vuota", laddove vorresti trovarla piena, piena di attenzioni, piena di presenze, piena di proposte, piena di stimoli, di dare e avere, piena di risposte, consigli, vicinanza, consolazione in questo immenso pelago dell'esistenza in cui è così difficile navigare.   
Saper STARE anche senza tutto questo, Cristo benedetto.
STARE.

Laura                       

15 novembre 2012

Damien Rice - Eskimo (live)

SUGAR - CHOCABECK!!!

http://www.youtube.com/watch?v=BP9UMnh8a8k

"Ecco io... da ragazzino ne sapevo di più...
 l'amore fu
 la banda in testa e tante stelle lassù...
 amore che
 non so chi sei
 che sette otto nove dieci sarai..."

14 novembre 2012

QUESTO MI RICORDA LA FELINA DI CASA...

...E, LO AMMETTO, SO ANCHE CHI EMETTE I "SILLY SOUNDS"...

Laura

7 novembre 2012

THE OBAMA AGAIN!!!

GRANDI, GRANDISSIMI!!!

Laura

6 novembre 2012

LA NOTTE DI CHIARA & IRENE

FORZA BAMBINE, FORZA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

5 novembre 2012

VIVA LA VIDA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



Io dominavo il mondo
le maree si alzavano quando lo ordinavo
adesso al mattino spazzo da solo
spazzo le strade che una volta possedevo
io tiravo i dadi
vedevo la paura negli occhi dei miei nemici
sentivo la folla cantare
“adesso il vecchio re è morto! lunga vita al re!”
un momento tenevo le chiavi
subito dopo mi rinchiudevano fra quattro mura
ed ho scoperto che i miei castelli avevano fondamenta di sabbia, colonne di sabbia
sento le campane di Gerusalemme suonare
i cori della cavalleria romana
Siate il mio specchio, la mia spada e scudo
i miei missionari in un territorio straniero
per alcune ragioni che non so spiegare
Una volta lo sai che non c’era mai una parola onesta, mai
ma quello era quando dominavo il mondo
(ohh)
Ed il dannato selvaggio vento
ha buttato giù le porte per farmi entrare.
Finestre infrante ed il suono dei tamburi
la gente non credeva a ciò che ero divenuto
i rivoluzionari volevano
la mia testa su un piatto d’argento
Solo un pupazzo con un unico filo
chi mai vorrebbe essere un re?
sento le campane di Gerusalemme suonare
i cori della cavalleria romana
Siate il mio specchio, la mia spada e scudo
i miei missionari in un territorio straniero
per alcune ragioni che non so spiegare
So che San Pietro mi chiamerà
Mai una parola onesta
ma quello era quando dominavo il mondo
(ohh)
sento le campane di Gerusalemme suonare
i cori della cavalleria romana
Siate il mio specchio, la mia spada e scudo
i miei missionari in un territorio straniero
per alcune ragioni che non so spiegare
So che San Pietro mi chiamerà
Mai una parola onesta
ma quello era quando dominavo il mondo

5 agosto 2012

ROCCA SUSELLA 05.08.12 - COME DA TRADIZIONE...

...FESTA DI COMPLEANNO CON LE FAMIGLIE PER CRI 
...E STASERA LE ERBE DEL GIARDINO 
SONO DIVENTATE AROMA 
PER IL NOSTRO SCIROPPO ALLA MENTA!

Laura

4 agosto 2012

PUNTO DELLA SITUAZIONE

Occhei, arieccoci, dopo alcune settimane e qualche cataclisma esistenziale.
Risparmio dettagli.
In sintesi, si potrebbe dire che questa vita è sempre quella vorticosa altalena che è, specie di questi tempi, inquieti, instabili, vorticosi, imprevedibili.
Anche quel pelo troppo, a ben vedere.
"Non c'è pace fra gli ulivi", come ben dice Fabrizio, il mio portentoso tecnico informatico (che mi sta particolarmente simpatico perché solletica il mio narcisismo, avendomi insignita del titolo preferenziale di "DIVA". WOW!!!).

Ma le citazioni colte si potrebbero sprecare, a partire da Zucchero Sugar Fornaciari, con il suo più che mai adatto allo spirito del tempi "Vedo nero" (in questi giorni mi sto sparando Chocabeck, l'ultimo album, anche live su You Tube, e devo dire che il buon vecchio Sugar non delude MAI!).
Più nero di così, infatti, francamente... a parte stati di crisi tipo quella storica del '29, s'intende.
Non moriamo di fame, è vero... ma ragazzi, però, che fatica.
E sempre per restare sulle citazioni, "Il futuro è un'ipotesi", come disse Enrico Ruggeri nei rigogliosi anni Ottanta, con singolare capacità messianica.      

Fortuna (perché di fortuna e privilegio più che mai si deve parlare, con i tempi che corrono) che tra una settimana esatta da oggi, si chiude baracca e si va COMUNQUE E NONOSTANTE TUTTO in vacanza.
Ci aspettano Gozo e Malta, il loro mare che, almeno a giudicare da quanto visto in Internet, pare paradisiaco, e le loro misteriose città.
Si stacca la spina, e a settembre si vedrà. La vita, "Questa vacca di vita che all'incontrario va", sempre per rimanere su Sugar, è vita, ragazzi, è una, passa in fretta, non la si può sprecare, non la si può buttare!  Lo capisci quando hai modo e occasione, come me da qualche mese, di vedere da vicino cosa vuol dire lottare per tenersela stretta, o sentirla sfuggire dalle mani.

Nel frattempo, qui nella canicola metropolitana ci siamo sparati un po' di film all'aperto (visto Cosmopolis di Cronenberg, interessante ma non all'altezza delle mie aspettative) e qualche bel concerto al Carroponte, fra cui quello, veramente bello, del grande Vinicio Capossela in maschera da toro e pelle caprina, sotto le stelle di un cielo eccezionalmente terso qualche sera fa. 
Stasera andiamo all'Oberdan a vedere un documentario sullo yoga che non mi voglio perdere per nessuna ragione al mondo, domani tradizionale giornata a Rocca Susella per il compleanno del pittore/architetto/poeta, che per la cronaca ne fa 39, e poi se Dio vuole si comincia davvero ad andare in discesa, concentrandosi prioritariamente sui bagagli!!! 

GOZO, ARRIVOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!

Laura  

7 luglio 2012

I WANT TO SLEEP!!!


http://video.repubblica.it/divertimento/il-gattino-ha-sonno-e-non-riesce-a-giocare/100100/98479

5 luglio 2012

CAT & BUTTERFLIES

SOOOOOOOOOO
CUTE!!!!!!!!!!!!!!!

26 giugno 2012

MASSIMA DEL GIORNO

ED ELLA DISSE:

"LA VITA, A VOLTE, ALTRO NON E' CHE SPARARSI UNA GAUFRE RISCALDATA IN MICROONDE CON LA NUTELLA TAROCCA DELL'HARD DISCOUNT LIDL".


Laura

ARIECCOMI, SON VIVA!

Si fa per dire, eh! Qui fra Scipione e Caronte siamo solo agli inizi dell'annuale, punitiva Caienna metropolitana.
Oggi leggermente ventilato, ce la possiamo fare. 
MA IERI!!!! AAAAAAAAAAAAAGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHH!!! Pauuuuuuuuuuraaaaaa!!!!
Vabbeh, bollettino meteo a parte, qui si va più o meno in conclusione di un anno lavorativo vissuto certo pericolosamente, ma anche devo dire con uno slancio decisamente migliore rispetto ai precedenti, tutti abbastanza da dimenticare. Certo non mi sono masochisticamente risparmiata niente nemmeno in questa stagione 2011/12, eh... momenti che non augurerei nemmanco al mio peggior nemico. Ma insomma, volendo ora fare un minimo bilancio (il mio solito, pessimo vizio dei bilanci), direi che ci siamo portati a casa dei discreti risultati, dentro un orizzonte che non ci sono nemmeno le parole per esprimerne tutta la desolazione. 

Ah sì, perché se ci dobbiamo guardare intorno... non so, mi pare di galleggiare in un limbo, in una terra di nessuno post-era atomica berlusconiana, con miasmi venefici che ancora si diffondono potenti nell'aria, strascichi pesanti di vent'anni di regime del nano psicotico, processi alle zoccole che entrano nel vivo con pietosi dettagli di festini in costume da Obama (roba da andarci a sotterrare come intero Paese nei rapporti diplomatici con il mondo intero), mentre le zoccole stesse passano spensierate e siliconate da Montenapo a fare shopping, alle aule del tribunale per deporre, al palazzo della Regione a far finta di fare le consigliere in abitini sempre succinti a ricordare che comunque i loro migliori talenti sono ben altri. 
Regione al timone della quale, dobbiamo peraltro ricordarlo, ancora saldamente abbiamo "il Celeste" (da non confondersi prego con il Dalai Lama, in visita in questi giorni nella grande metropoli avvelenata), che disperiamo di veder fare il "bel gesto" che in Giappone sarebbe un harakiri, qui per carità nessuno chiederebbe tanto ma almeno, ecco, schiodarsi la poltrona dal culo sarebbe decisione apprezzata. 

Ma per favore. Ma dove vuoi andare con un Paese così dentro un mondo così?!?

Eppure.
Eppure, facendo immani sforzi, anche dentro queste coordinate trovare delle strade si può. 
Certo occorre il coraggio di rileggersi, di uscire dagli schemi ma non per modo di dire, di strappare veramente, di non continuare a stare dentro soluzioni di compromesso, di ascoltarsi una buona volta. Non si può dire che sia cosa semplice, né indolore.
Però però... forsemaforse qualche piccola e debole lucina in fondo al tunnel si comincia a intravedere.
E mi pare che questo processo di ricerca di alternative esistenziali, a tutti i livelli inteso, non riguardi solo me, piccola caccoletta. Ma tocchi molti, molti altri. E che questo abbia già cominciato a generare dei movimenti diversi dentro i singoli e dentro i gruppi sociali, in una individuale e al tempo stesso collettiva ricerca di risposte e soluzioni altre da quelle che ci hanno per troppo tempo voluto imporre come le uniche giuste, le uniche ragionevoli, le uniche praticabili PER IL BENE COLLETTIVO. MA PER PIACERE! Direi che avete smesso di avere la credibilità che potevate avere fino a qualche anno fa per darcela a bere, ammesso e non concesso che la deste a bere all'Universo mondo. Signori miei, è giunto il tempo che vi caliate le brache. Fine della corsa, stop. Certo adesso sono cazzi di tutti e anche nostri, o forse soprattutto, perché siamo gli anelli deboli della catena. Ma non sarà sempre così. Il giro di vite è cominciato, è NON è processo reversibile, anche se qualcuno delle alte sfere, dei cosiddetti poteri forti, dei gotha e delle lobbies del potere internazionale si illude che così non sia. Piangerete sangue, cari miei, e ancora sarà poco rispetto alle colossali ingiustizie patite da troppi a vantaggio di troppo pochi. E ancora il bello deve venire.              

Ma ciò detto, e fatto il mio bel sfoghino...
Certo adesso sarebbe anche giunto il momento di sciallarsela un attimo.
Con 'sto caldo, poi, ma perché mai lavorare (che già in generale è attività che si dovrebbe ridurre al minimissimo indispensabile, e non è detto per fare una facille battutina, bensì con sempre maggiore e matura convinzione)? 

Guardate lei, ad esempio; il mio unico, insuperabile e adorato amore peloso (passato, ciò va detto, dalla tosatura stagionale e SOLO PER QUESTO non al massimo del suo abituale splendore):                            

Come se la sa godere lei, nessun altro/a al mondo all'interno di qualsiasi genere, specie e sottospecie animale e vegetale!

Laura