30 giugno 2009

UN PAESE IN DISFACIMENTO

"È indubbio che, in ogni caso, pagherò a molto caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di far qualcosa per il Paese".
Giorgio Ambrosoli in una lettera alla moglie

Dopo il terremoto in Abruzzo, la nuova tragedia - naturalmente annunciata - di Viareggio pone ulteriormente in risalto, se pure ancora non risultasse evidente agli occhi distratti, superficiali e gaudenti del popolo italico, ancora e nonostante tutto (ma proprio tutto!!!) fedele al suo Imperatore, il livello di disfacimento FISICO di questo disgraziato Paese.
Mi pare veramente di essere immersa in un'atmosfera di cedimento non solo morale, ma proprio tragicamente strutturale, e infrastrutturale.
E per questo mi sembra veramente interessante e significativo accostare la luttuosa notizia dell'incidente ferroviario di questa notte con l'intervista di oggi su L'Unità (http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=2009&mese=06&file=30POL04a) all'Avvocato Umberto Ambrosoli, 38 anni, figlio di Giorgio Ambrosoli, ucciso sotto il portone di casa a Milano trent'anni fa, in una sera di luglio, da un sicario di Michele Sindona, che volle togliersi di torno l'onest'uomo che si stava occupando di verificare i contenuti e le conseguenze delle sue gravemente illecite attività finanziarie. Uno dei numerosi martiri di questo Stato, la cui lezione, segnala sacrosantemente oggi il figlio, non è stata per niente compresa e accolta, se è vero come è vero che l'attuale clima politico e sociale in Italia torna a caratterizzarsi per i medesimi, pericolosissimi sbandamenti che lo contraddistinsero negli anni turbolenti e tragici della morte di Ambrosoli. Che, vale più che mai la pena ricordarlo e denunciarlo a gran voce, fu lasciato vergognosamente solo, in vita come in morte (il suo funerale venne DISERTATO dalle autorità politiche).
Colgo l'occasione e lo spazio di questo mio blog per fermarmi sul ricordo di quest'uomo integerrimo e coraggiosissimo, di cui - insieme a tanti altri - si sente oggi più che mai una disperante mancanza, che può colmarsi solo con il fare propria la loro lezione morale, se non la loro rara abnegazione spinta fino al sacrificio personale.

Laura

24 giugno 2009

MI PAREVA STRANO CHE NON SCATTASSE LA CENSURA...

La trasmissione di Crozza su La 7 drasticamente ridimensionata.
Non l'hanno oscurata solo per non dare troppo nell'occhio. Ma che tentazione!

Laura

...aggiornamento in tempo reale: E INVECE L'HANNO PROPRIO OSCURATA! LA TENTAZIONE E' STATA TROPPO FORTE! Ed è interessante anche l'alternativa proposta: UN BEL TALK SHOW CON LUCA BARBARESCHI! AH AH AH AH AH AH AH AH AH (ECC.)

23 giugno 2009

BERLU & PAT

SOTTOTITOLO: UNA ESCORT (NON NEL SENSO DELL'AUTO) CI SALVERA'

Fooorsemafoooorse possiamo sperare di poter dire "Ride bene chi ride ultimo"?

21 giugno 2009

CIALTRONI ITALICI'S NEW GENERATIONS - PURTROPPO ANCHE LORO PROCREANO...

Il primogenito di Umberto Bossi, Renzo, del quale i giornali hanno reso note le prodezze scolastiche. Il giovane intellettuale, due volte respinto agli esami di maturità e attualmente nullafacente, è qui ritratto in gagliardo atteggiamento, attorniato da fidi e prodi centurioni di sangue misto tibetano-padano, e nel contesto di un'adunata di lumbard con simpatica maglietta-gadget-manifesto politico.

Laura

PENSIERI IN LIBERTA' NEL PRIMO GIORNO D'ESTATE

Ed eccoci qua... è arrivata anche l'estate 2009.
Inutile dire che un altro anno mi è passato come sabbia tra le dita, e mi par ieri che si era alla vigilia della partenza per l'America, che ancora non mi sembra vero di aver visto con i miei occhi.
Invece adesso siamo già qui che tra un mese la zia sarà bell'e che tornata a casa dalla sua triennale parentesi USA, un capitolo non da poco della sua vita, e noi, che invece siamo rimasti qui, ci apprestiamo a chiudere un'altra annata lavorativa che non ci ha certamente risparmiato fatica e preoccupazioni.
Ce la siamo cavata, navigando a vista con la nostra barchetta - forse modesta, ma resa solida dall'amore che ci portiamo reciprocamente e dall'affetto che ci circonda - in acque agitate, nelle quali abbiamo visto molti in difficoltà (a ben vedere, peggiori delle nostre). Anzi, per Cristiano ci sono stati dei significativi passi avanti e la conquista di qualche piccolissima certezza professionale in più.
Io ho affrontato un cammino interiore difficile, periglioso, ma necessario, e resto più che mai convinta della sua utilità. E sto cercando di affrontare l'intera mia vita all'insegna di nuovi punti di riferimento, nuove prospettive, nuovi spunti di riflessione, per imparare a leggere la realtà in un modo che mi permetta di fare mia una maggiore serenità d'animo.
Certo, resta sempre il grande interrogativo: la vita è tutta, e solo, una sfida per la sopravvivenza?
Dobbiamo necessariamente pagare questo prezzo di ansia, pressione, incertezza sul domani, adeguamento forzato a contesti e ritmi di vita che non condividiamo per principio, e rifiutiamo anche fisicamente perchè non li sentiamo sani e fisiologici?
No, senz'altro! Ma come, come trovare la propria cifra, la propria misura, la propria via, il proprio modus vivendi, il proprio squisitamente individuale compromesso (non morale, s'intende, ma esistenziale), se non ci si vuole spezzare?
Come andare nel mondo e vivere il difficile quotidiano del nostro tempo rispondendo al richieste che esso pone, ma nel contempo non rinnegando se stessi, e mantenendo intimamente viva la fiamma della consapevolezza, e soprattutto di una contestazione silenziosa ma intensa, creduta fino in fondo, e quindi a suo modo efficace per sè e anche fuori di sè, comportandosi nel sociale all'insegna dei propri modelli e dei propri valori, che certamente non vanno per la maggiore?
Sono quesiti difficili, che riemergono con forza e si impongono alla mia coscienza nei momenti in cui ci si può liberare del giogo del dovere, e del dover fare.
E comincio a capire che le risposte verranno cammin facendo, non a tavolino, non aprioristicamente, ma durante il cammino del vivere.

Laura

16 giugno 2009

CIALTRONI DELLA CANZONETTA ITALICA - NEW ENTRIES

Me l'ero dimenticata! Invece deve occupare un posto d'onore nella mia rubrichina dei cialtroni italici, sezione canzonettari.
Adesso mi è tornata in mente perchè, ahimè, torna implacabile e inossidabile (tra poco sarà al livello dei Pooh, già più volte vincitori del mio personale Mummification Music Award), con un nuovo album già lanciato in grande stile su Internet e emittenti private.
Sto parlando di Gianna Nannini, icona della canzonetta sessualmente ambigua non tanto per effettiva inclinazione - sul che non avrei nulla da dire, sia chiaro - quanto per moda fighetta, ed è questo che invece me la rende indigesta.
E icona di grande stile, come potete ben vedere dalle foto artistiche che vi propongo qui sopra. Che, mi pare il caso di precisarlo, non sono state scattate a Belfast negli anni bui degli scontri della guerriglia dell'IRA, nè negli anni '70 nelle carceri argentine nel settore riservato ai dissidenti.
Sono invece semplici foto promozionali della nostra urlatrice rock nazional-popolare, che fa il paio, quanto a stridii e scene di agonia da finto maledettismo, con un altro cialtrone doc osannato dalle folle invasate: Ligabue detto "il Liga", il re dello schitarramento in playback (ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah!!!!!!!!!! ecc.). Beccatevelo in versione sexy, con bicipiti rinforzati e ascella rinfoltita da un bel ritocchino Photoshop: si sa infatti che l'ascella maschia (meglio ancora se un po' olezzante) è sinonimo di uomo che non deve chiedere mai...

Laura

11 giugno 2009

FIACCHETTA...

Madonna, che voglia di dormire...

10 giugno 2009

IRRINUNCIABILE

Ricordate la vecchia, formidabile rubrica di Cuore, Mai più senza?
Ecco un pezzo forte che non avrebbe certamente sfigurato...

Laura

ELEZIONI EUROPEE - DELLA SERIE "I GRANDI ESCLUSI"



INCOMPRESO

8 giugno 2009

NOI NON CI SOLLAZZIAMO, MA ANCHE LORO HANNO POCO DA RIDERE

Nel titolo che ho scelto per il mio post di oggi sintetizzo la mia interpretazione del risultato di queste elezioni, alle quali, è inutile nascondercelo, si è arrivati con le chiappe in mano, tanto per dirla chiara.
L'Imperatore è incazzato nero con i suoi, con Repubblica, con El Paìs e con Murdoch (???????????). Per non parlare della moglie, che in questo periodo anche solo nominargliela è senz'altro come mettergli le dita negli occhi.
Noi siamo sempre lì precari, ma d'altra parte con la recente débacle di Veltroni cosa si poteva pretendere in pochi mesi dal povero Dario?
Però noi siamo andati a votare, gli astenuti stanno dall'altra parte. Questo vuol dire che noi siamo delusi ma elettoralmente presenti, anzi, più che mai convinti della necessità di votare in questo momento, mentre i seguaci di Gesù non hanno digerito le sue più recenti porcate (caso Noemi e veline in Sardegna in testa, essendo dei bigotti moralisti) e nell'indecisione hanno preferito stare a guardare.
La Lega va a gonfie vele ma si poteva prevedere, essendo il nostro un popolo di ignoranti razzisti, dimentichi di aver avuto a loro volta nonni e bisnonni emigranti con le pezze al sedere.
Ma questo non consola l'Imperatore, bensì lo fa imbufalire ancora di più, perchè adesso dovrà farsi dirigere a bacchetta da Bossi.
Invece la buona riuscita di Di Pietro a noi, se non facciamo i coglioni come al solito e se anche lui non se ne sta sulle sue, potrebbe fare un gran comodo.
Casini non ha fatto un exploit, pertanto anche ammesso che adesso l'Imperatore si rimetta a leccargli le chiappe per farlo rientrare in coalizione non gli servirà granchè a risalire nella percentuale.
Insomma, qualche crepa forse finalmente si apre nel muro di cemento armato del caimano.
Naturalmente adesso sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche e sfruttare sagacemente il suo momento di debolezza.
NE SARETE CAPACI, DARIO???????

Laura

5 giugno 2009

EROTISMO TOPOLOSO IN UFFICIO

AHIAHIAHIAHIAHI!!! BECCATI!!!
D'altra parte si sa che nelle pause pranzo degli uffici fra colleghi ne succedono di tutti i colori!
(Fotina da Internet)

Laura

2 giugno 2009

MIART 2009







Ecco qua. Da tempo volevo caricare qualche fotina del MiArt di quest'anno. Ci è andato solo Cristiano, ma mi fa piacere lo stesso dedicare un post all'evento.

Laura

NEW ENTRIES NELLA MIA BIBLIOTECHINA PERSONALE


Regalone di Paolo della libreria Atalante: Uomini e topi e Furore di John Steinbeck, riuniti in una bella edizione storica Bompiani; inoltre in biblioteca ho preso in prestito Tutti gli intellettuali giovani e tristi di Keith Gessen e Buongiorno Los Angeles di James Frey, entrambe novità del filone della letteratura americana "contro".

1 giugno 2009

MA DOVE STIAMO ANDANDO???

SOTTOTITOLO: SFOGO SOLITARIO E SILENZIOSO NELLA MILANO POST-ATOMICA DEL PONTE DEL 2 GIUGNO

Io non so più se ridere o piangere.
Ma dove stiamo andando, sulla zattera alla deriva di questo disgraziato Paese (e non so per quanto ancora varrà la pena di scriverlo con la "P" maiuscola...)?
Veramente qui si è persa del tutto la bussola.
E' un orrorifico spettacolo che pare scivolare senza freni verso un clima sempre più soffocante da Basso Impero, una telenovela alla Cico e Paco di serie Z che nemmeno nella più sfigata delle Repubbliche delle Banane...
Cerco di consolarmi dicendomi che quando si è ormai vicini a toccare il fondo, DEVE per forza verificarsi in qualche modo una catarsi, un'inversione di marcia, un riscatto...
Riusciremo a vivere i nostri quaranta e cinquant'anni in un contesto più sano, dignitoso, sereno di questo sfondo decadente, maleodorante, delinquenziale su cui si sono stagliati i nostri trenta?
Va bene che lo stato di crisi, non solo economica, è di portata mondiale. Ma veramente qui è il peggio del peggio del peggio! Qui dobbiamo fare i conti con la caduta libera del mercato e delle borse, con la Fiat che nel tentativo di fare da traino e tirarci fuori dalla cacca con l'operazione Opel resta con un palmo di naso e Marchionne che fa come la volpe con l'uva, con il costo della vita alle stelle e gli stipendi ai minimi storici. E sono problemi seri. Ma come se non ci bastasse, anche con il pentolone dell'allegra brigata del settantenne arrapato alla guida (si fa per dire) del Paese (per ora ancora gli concedo la "P" maiuscola), che si sollazza tra festicciole di compleanno a Casoria e festini hard in Sardegna. Pentolone finalmente scoperchiato dall'unico giornale ancora degno di questo nome, che scende sul campo di battaglia sostituendosi, e forse è meglio, alle inani forze dell'opposizione che come le stelle, bontà loro, stanno a guardare. Ma perchè ho come la sensazione che presto i pretoriani, guidati all'arrembaggio dall'emaciato avv. Ghedini, provvederanno a chiudere di nuovo questo maleodorante pentolone, questa volta più faticosamente delle precedenti, certo, ma lo chiuderanno, tappando la bocca ai Giniflamini, povereanimediddio, a suon di miliardi, vecchio metodo più che collaudato e sempre efficace? Vorrei tanto, tanto sbagliarmi...
E di fronte al quadro generale, a chi appellarsi? In chi trovare degna rappresentanza della propria serietà e integrità morale, del proprio credo, delle proprie aspettative, delle proprie lotte e delle proprie legittime, sacrosante rivendicazioni?
Credo che veramente "quelli come noi", i trentenni allo sbando letteralmente sputati in queste pastoie di decadenza post-tutto, debbano più che mai chiamare a raccolta le proprie personali risorse, fare leva su valori insuperati benchè vilipesi, condursi seppur con fatica sulle rotte tracciate con sacrificio personale dalle due generazioni che ci hanno preceduto.
Qualcosa di meglio dovrà pur arrivare...

Laura