18 giugno 2010

UNA PROSPETTIVA RICONCILIANTE SUL PASSATO

Ogni tanto mi scappa di andare a curiosare nel sito del Dipartimento arti, musica e spettacolo della Statale, dove ho studiato (chi non ha periodicamente degli attacchi di revival nostalgico e anche un po' narcisistico, scagli la prima pietra).
Beh, in occasione dell'ultima visita sono stata proprio contenta, perchè ho visto che tante cose sono cambiate, in meglio, e ci sono tante attività e iniziative interessanti; addirittura parrebbe che finalmente, come il caro Degrada avrebbe tanto desiderato, ci sia un pochetto di sinergia con il Conservatorio e in generale con la vita culturale e musicale della città.
E poi, hanno provveduto alla catalogazione delle esercitazioni pre-tesi e delle tesi di laurea e alla pubblicazione on line del catalogo, ed eccomi qua (si legge piccolo piccolo, questa pagina corrisponde all'indirizzo http://www.unimi-musica.it/SeM/archivio/catalogo.php):
Una di quelle piccole cose che danno il senso di ciò che si è costruito.

Laura

P.S. Quella qui sopra sarei naturalmente io; ora che ho tagliato i capelli, la somiglianza è IMPRESSIONANTE!!!

17 giugno 2010

UN AMORE DI DONNA

Pomigliano, Marcegaglia alla Fiom
"Il vostro no all'accordo è incredibile"


Io di cose incredibili ne conosco altre: giusto per fare un esempio, il tenore di vita della signora (alla quale volutamente non concedo la "s" maiuscola), rispetto a quello degli operai di Pomigliano.
Il concetto di "incredibile" è veramente relativo...

Laura

15 giugno 2010

NOI SPERIAMO CHE PERDIAMO

Vi posso assicurare che non lo scrivo con compiacimento, nè tantomeno con la puzzetta sotto al naso degli intellettuali che "ah, per carità, io tutto quel che riguarda il fisico no, mi interessa solo la testa". Lo sport mi piace, a patto che sia vissuto da protagonisti e tifosi in modo sano, equilibrato, gioioso ma privo di fanatismi.
Sono innamorata della pallavolo, che avrei praticato volentieri ma ho dovuto sacrificare agli studi pianistici perchè avrebbe messo a repentaglio i polsi e le mani, e resto semplicemente incantata dalle evoluzioni dei campioni del pattinaggio artistico e dalle ginnaste.
Il calcio non mi entusiasma in sè e per sè, perchè lo trovo banale, poco legato all'intelletto e troppo alla pura abilità di gioco, e per nulla "estetico".
Ma quello che negli ultimi anni me lo ha reso veramente insopportabile sono gli eccessi della tifoseria italiota: una manica di mentecatti che dà il meglio di sè, ahimè, quando ci tocca la persecuzione dei Mondiali.
E quest'anno ci tocca; mi sembra sempre che fra un'edizione e l'altra passi un tempo del tutto insufficiente a riavermi dallo scatenamento della demenza dell'ultima volta. E come se non bastasse, in Sudafrica siamo i campioni in carica, con "il titolo da difendere con le unghie e con i denti".
Ricordo ancora con orrore il delirio di onnipotenza e identificazione dei miei compatrioti nei campioni del mondo e, in particolare, in Capitan Deodorante (alias Fabio Cannavaro; si veda in proposito il mio post del 14.05.09), nel 2006.
Una roba che neanche le folle oceaniche brasiliane per Ayrton Senna da vivo (e ancor più da morto), le quali almeno avevano e hanno a tutt'oggi la giustificazione dell'ansia e dell'illusione disperata del riscatto sociale. Ed ecco il punto: mi sa tanto che più passano gli anni e più, in queste occasioni agonistiche, si registra una sempre maggior somiglianza delle italiche masse intronate dalla tivvù con la povera gente dei cosiddetti "Paesi del Terzo Mondo".
In questo Paese alla deriva ci si dà tante arie e non si sopportano "i negher", ma in definitiva non si è affatto più emancipati e acculturati di quelli che "puzzano, o comunque non so, non è che puzzino, ma insomma hanno un altro odore della pelle". E ci si ricorda della bandiera e di un animalesco senso di appartenenza al branco solo in occasione dei Mondiali di calcio (lo stesso attaccamento al branco che si vive, durante l'inverno italico, la domenica allo stadio, dove ormai ne succedono di ogni).
La vittoria della squadra del cuore o della nazionale diventa pretesto per abbandonarsi a urla, bevute, denudamenti, insulti razzisti rivolti agli extracomunitari che, poveri disgraziati, per non sentirsi una volta di più umiliati, emarginati ed esclusi, fingono di condividere l'entusiasmo dei tifosi locali o lo fanno proprio, pur di sfogare una frustrazione che nè gli uni, nè gli altri sanno paradossalmente di avere in comune. Scene pietose, viste con i miei occhi sulla metropolitana milanese (a proposito, chissà quanto sarebbe piaciuto quella sera un bel viaggetto alla nostra sindachessa, donna Letizia Tumistufi, così entusiasta dei nuovi convogli della linea 1 qualche mese fa), la sera della vittoria dello scudetto da parte dell'Inter; che fra l'altro è da sempre la squadra del cuore in famiglia, per cui mi piacerebbe tanto poter condividere la sana soddisfazione di papà, nonno, zii e cugini senza avere sotto gli occhi questo penoso corollario di eccessi.
Non è che tutto questo sia una novità, o appartenga solo alla nostra realtà locale; basti pensare a cosa sono stati capaci di fare negli anni '80 gli hooligans in Inghilterra.
Ma è una magra consolazione, se è vero come è vero che il fenomeno si acuisce, guarda caso, in concomitanza con i periodi più magri e decadenti della storia sociale e culturale di un Paese.
E poi 'sta spocchia, 'sta onniscienza, 'sta faccia da sberle di 'sti giocatori ignoranti come capre, arcimiliardari, cocainomani e puttanieri alla faccia delle masse di poveracci che li osannano come dei. Questa settimana sulla copertina di Vanity Fair (giornaletto veramente penoso) campeggia lo sguardo tagliente e intimidatorio di Capitan Deodorante, l'uomo che non deve chiedere mai (perchè le più strafiche del pianeta gliela diano, gli basta infatti alzare il braccio e spargere gli effluvi afrodisiaci della sua ascella per ogni dove, specie se dopo la partita). Il quale dichiara "Italiani ingrata gente: “L’Italia è un Paese strano. Siamo campioni del mondo in carica e non siamo mai riusciti a gioire davvero di questa vittoria. Io ho vissuto tre anni a Madrid e ho sentito l’orgoglio degli spagnoli per la vittoria degli Europei del 2008. Mai sentito critiche: solo orgoglio e supporto. Ma la sfiducia sta avendo anche un effetto positivo: il gruppo si unisce, viene la voglia di rivalsa”".
MA QUESTO QUI, IO VORREI SAPERE COSA VUOLE. 'Sto Paese di mortaccioni lo ha coperto di miliardi, lo ha portato dalle stalle alle stelle (con rispetto parlando per le stalle medesime, sia chiaro), ci è stato finchè gli ha fatto comodo, poi a fine carriera è andato a raschiarsi il fondo del barile di grana in Spagna e ora a Dubai (così i suoi figli, spiega sempre su Vanity Fair, possono crescere in mezzo a culture diverse. Seeeeeeeeee, come no... è proprio il tipo che si pone il problema dell'educazione multiculturale dei figli... MA PER PIACERE, ma inventatele meglio, voi che scrivete queste gran palle e le mettete in bocca a costoro, che manco se le sognano di notte!). E poi, tanto per sciacquarsi la bocca, ci viene pure a dire che non lo abbiamo incensato abbastanza.
MA CHI SEI??? MA CHI TI VUOLE??? MA CHI TI SI FILA??? MA VERGOGNATI!!!
E vergognatevi voi tutti, che avete fatto di questa gente il vitello d'oro da adorare fanaticamente, senza più il ben dell'intelletto a sostenervi, offuscato com'è da Nostra Signora la Tivvù!!!
OOOOHHHHHHH, mi sento meglio.
Un bello sfogone ogni tanto ci vuole.
Adesso me ne vado a nanna.

Laura

11 giugno 2010

PROPRIO COME NELLE SCENETTE DI NANNI LOY!

Non so com'è che stamattina mi è venuto il paragone, parlandone con due delle mie (quasi ex) colleghe.
Ieri ho visto la scena grottesca del nostro premier che pianta in asso Zapatero alla conferenza stampa di benvenuto, e concentrandomi sull'espressione attonita dello spagnolo mi sono tornate in mente le facce di quelli ai quali Nanni Loy inzuppava la brioche nel cappuccino (avventori di bar ignari di essere ripresi da una telecamera nascosta), chiedendo loro con noncuranza "Scusi, posso fa' zuppetta?".
Ecco, Zapatero rimane lì tra il perplesso e l'incredulo proprio come quelli, che non sapevano se incazzarsi o ridere (ma di sconcerto).
Giusto per rinfrescarvi la memoria, o nel caso in cui non aveste mai visto l'imperdibile scenetta, eccovi Nanni in azione (poi tornate a vedervi Zapatero, e vedrete se non ho ragione):

Laura

10 giugno 2010

LA NOTTE DELLA REPUBBLICA (MA PROFONDA...)


QUESITO

Perchè ho visto Mouchette - Tutta la vita in una notte di Robert Bresson, e non ho capito che è un capolavoro della cinematografia di tutti i tempi (e una volta tanto non l'ha capito neanche Cri, che di solito mi dice che sono anti-culturale e dovrei vergognarmi di dire che mi annoio quando guardiamo i film d'essai)?
Bah... certo che arginare l'ignoranza è dura...

Laura

9 giugno 2010

MA ALLORA C'E' QUALCUNO CHE RAGIONA!

Caro, insostituibile Aldo Grasso!
Con il tuo aplomb, li demolisci tutti!
Stavolta tocca a quell'altra campionessa di cialtroneria piaciona e nazional-popolare che è la Clerici.

Gustatevi come la fa a pezzi (e si prende le sue pure Dalla, con la sua abominevole Tosca)!

http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Televisioni&vxClipId=2524_a4f0abb8-73bb-11df-8fbb-00144f02aabe&vxBitrate=300

Laura
"Le persone che riescono in questo mondo
sono quelle che vanno alla ricerca delle condizioni che desiderano,
e se non le trovano le creano".

George Bernard Shaw

LE SPARA SEMPRE PIU' GROSSE...

Da Corriere.it di quest'oggi:
Berlusconi:
«Governarecon le regole della Costituzione è un inferno» 

Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhh, ecco perchè sono 20 anni che siamo allo sbando totale!
E allora, scusa, se finalmente abbiamo individuato il problema, cosa ci vuole?
ELIMINIAMOLA!
In fondo non è che un pezzo di carta.
E poi adesso fanno dei modelli di tritarifiuti che sono veramente all'avanguardia!
S'intende che una volta eliminata, non la sostituiremo con nient'altro. In realtà, infatti, il problema è, come Silvio ben sa, che governare con le regole, TOUT COURT, è un inferno.
Vuoi mettere come sarebbe più facile governare SENZA regole del tutto???
E allora, santa Madonna, quest'uomo lo vogliamo mettere nelle condizioni di lavorare per noi, o no? Facilitiamogli un po' il compito! Togliamogli di mezzo 'sta zavorra!

Laura

VIBRAZIONI

ECCO PERCHE' QUESTA FOTO MI E' TANTO PIACIUTA!

E' la perfetta rappresentazione del mio vissuto musicale.
Sembra che io stia facendo dell'ironia. MA E' DETTO CON LA MASSIMA SERIETA'!
Ed è ESATTAMENTE DA QUI che forse, finalmente, mi sto rimettendo in moto.
Certo, data la situazione... non mi mancherà il mio bel da fare.

Laura

5 giugno 2010

LA PUSSY BUBU FA LA NANNA

'MOOOOREEEEEEEEEEEEEE
!!!!!!!!!!!!

4 giugno 2010

CAVOLO, MA QUANDO TI DECIDERAI A CONSIDERARMI???

Forse adesso con questo taglio di capelli avrò qualche chance in più...

Laura

MI SONO DI NUOVO TAGLIATA I CAPELLI

...e ho pensato che in fondo anche questo non è altro che un ritorno alle origini.
Se infatti ho i capelli ricci, vorrà ben dire che c'è in me il seme della ribellione, o no?
E allora, moooolto meglio un taglio alla Angela Davis (del resto il buon vecchio Nino, mio insegnante di ginnastica al liceo di origine eritrea, già lo diceva...) piuttosto che la lunga chioma preraffaellita che mi sono portata appresso per tanti anni. Non la rinnego, ma ha fatto il suo tempo.

Laura

3 giugno 2010

RANIA AND THE GUITAR

GRANDI, GRANDISSIMI GRANDMA & GRANDPA!!!


63 ANNI
DI MATRIMONIO!!!!!!!!!!!

UN'OTTIMA OPERAZIONE DI MARKETING

Complimenti alla redazione di Libero, per come sempre dimostra di saper interpretare e, soprattutto, cavalcare lo spirito dei tempi:

A VERY, VERY, VERY IMPORTANT UPDATE!!!!

Il dado è tratto. Si volta pagina.
Si sa che si conosce sempre, nel bene e nel male, ciò che si lascia, mentre ciò a cui si va incontro è tutto da scoprire.
Ma era tempo di imprimere una VERA svolta, e un'accelerazione, al piano professionale, e anche a quello esistenziale.
Qualcosa mi dice di aver posto, quantomeno, delle buone basi sulle quali ricominciare.
E poi si vedrà.
Per ora mi godo la ritrovata serenità, da tanto tempo ambita, un senso di pienezza, di meritato traguardo, di gratitudine a me stessa, perchè davvero mi dovevo tutto questo, e anche di "redistribuzione degli equilibri", diciamo così: una raddrizzata dei piatti della bilancia fra il dare e l'avere, che non poteva tardare ancora molto ad avvenire.
Dopo tanti anni, tante energie profuse, tanto investimento su me stessa, tanti sacrifici, ore di studio, di ascolto, di letture, di cose fatte e viste, di nutrimento della mente, adesso è tempo di dare corpo, forma, voce a tutto ciò. E' tempo di dargli UN SENSO.
Oggi VERAMENTE, PER LA PRIMA VOLTA NELLA VITA, mi dico con generosità e riconoscenza verso me stessa:

Brava, perchè hai ritrovato le energie giuste.
Brava, perchè ti sei fatta aiutare.
Brava, perchè non hai smesso di crederci.
Brava, perchè ti sei sbattuta come una pazza.
Brava, perchè sei stata umile.
Brava, perchè hai aspettato il momento giusto.
Brava, perchè non hai preso scorciatoie.
Brava, perchè ti sei difesa.
Brava, perchè hai detto NO.
Brava, perchè comunque hai fatto tesoro di TUTTO.
Brava, perchè hai sempre giocato pulito,
rispettando le regole.
Brava, perchè non hai mai mancato di rispetto, educazione, buona volontà.
Brava, brava, brava!!!!!!!!!!!