23 febbraio 2009

PER NON ABBANDONARE LA RETTA VIA, NEMMENO NEI MOMENTI PIU' BUI

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.

E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.

La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.

Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.

La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

Francesco De Gregori

17 febbraio 2009

RISCOPRIRE UN MITO DELL'INFANZIA

Ragazzi, che riscoperta!!! Mi sono scaricata con e-mule le puntate di Lady Oscar andate in onda per la prima volta in Italia nel 1982 su Italia 1, e veramente è stato un tuffo nel passato; sono tornata bambina!!! Mi sono talmente immersa nell'atmosfera che ho fatto delle ricerche intensive su Internet, e ho scoperto un mondo di fans ancora appassionatissimi, spesso miei coetanei, che hanno creato moltissimi siti e blog sull'argomento.
In particolare ne ho scoperti alcuni (http://www.larosadiversailles.com/, http://www.larosadiversailles.it/, http://www.palazzodellarosa.it/, http://www.nitronic.it/anime/Miky/Oscar/Versailles%20no%20bara.htm, http://www.ladyoscar.com/forum/) che contengono ogni possibile e immaginabile notizia o curiosità su Ryoko Ikeda, l'autrice del manga degli anni '70 da cui poi è nato l'anime, su come è nato il manga stesso, sul lavoro svolto da questa disegnatrice dilettante (ma di mano eccezionalmente fine!!!) per delinare trama e personaggi fra storia e fantasia. Sono venuta a sapere che la fonte da cui trasse ispirazione per l'argomento fu la biografia romanzata di Maria Antonietta di Stephen Zweig, scritta negli anni '30 e giunta in Giappone in una traduzione dal tedesco non fedelissima; il che spiega le imprecisioni che qua e là caratterizzano il manga della Ikeda, tant'è che qualche anno più tardi ne venne realizzata una seconda edizione, rivista e corretta grazie al lavoro di un esperto traduttore giapponese che conosceva molto bene il tedesco e depurò l'opera di Zweig dagli errori della prima edizione.
E poi ho scoperto informazioni di ogni tipo su quando e sotto quale forma sono stati (a più riprese) pubblicati i manga in Italia, dalla prima edizione completa della Fabbri, preceduta solo da una incompleta sul Corriere dei Piccoli e pesantemente censurata in quanto non destinata a un pubblico di adolescenti come in Giappone, bensì di bambini, fino alla nuovissima e "filologica" edizione 2008 della Dynamics in sei numeri, di cui sono per ora usciti solo i primi due, che mi sono prontamente accaparrata alla Borsa del Fumetto di via Lecco e che, devo dire, sono davvero belli e molto curati.
Mi sono resa conto del fatto che emergono molte differenze fra il fumetto e i cartoni animati, che hanno dovuto alterare un po' l'ordine di apparizione di alcuni personaggi, presentati in contemporanea nel manga grazie alla sua struttura grafica articolata su più piani, e invece nell'anime presentati necessariamente in sequenza, in puntate diverse.
Nonostante la grande conquista del passaggio dalla staticità al movimento, si perdono nel cartone animato anche molte sfumature nelle espressioni verbali e dei volti dei personaggi, che invece nel manga sono più fini, articolate, ed esprimono in modo anche sottile le diverse personalità e i modi di pensare dei personaggi, nonchè la loro evoluzione fisiognomica e caratteriale dall'adolescenza, quando incrociamo per la prima volta la loro vicende, all'età adulta. E questo, fra l'altro, nonostante l'apparente stereotipo stilistico del fumetto, che invece si trasforma profondamente anche nel corso della sua creazione da parte della Ikeda. I primi episodi si caratterizzano anche per uno stile ironico che via via poi va scomparendo dal fumetto e sarà solo lievemente presente nell'anime, per una diversa scelta stilistica dei disegnatori e del regista, che punterà del tutto sullo stile drammatico.
Oscar, ad esempio, nel manga è già da ragazzina caratterizzata da modi bruschi e freddi, ma anche da una grande passionalità interiore, da un profondo e fiero senso di giustizia, da grande maturità ed equilibrio. Soprattutto rispetto alla coetanea regina, di cui invece si evidenziano le forti contraddizioni: da una parte la generosità e l'ingenuità, che la conducono a gesti munifici oltre ogni ragionevolezza anche nei riguardi di oscuri e pericolosi personaggi, la consapevolezza di essere prima delfina e poi regina di una grande nazione, la volontà di essere all'altezza di questo ruolo e di farsi amare e apprezzare dal suo popolo; dall'altra, una certa leggerezza, una pericolosa vanità, una scarsa attitudine alla riflessione e poca propensione allo studio e alla cultura, una visione della vita scarsamente aderente alla realtà, un fortissimo bisogno di adulazione e, al fondo di tutto ciò, una spaventosa solitudine non mitigata, anzi accentuata, dal rapporto con il marito Luigi XVI, sposato per ragion di Stato e dal quale si sentirà sempre molto lontana per indole e interessi. Tutte caratteristiche approfondite dagli studi storici sulla regina di Francia, e che il manga riprende ed esprime con un linguaggio ricco e sottile.
Anche i due uomini al centro delle travolgenti vicende sentimentali di Lady Oscar emergono nel fumetto a poco a poco nelle loro personalità: Andrè Grandier e il conte svedese Hans Axel von Fersen, realmente esistito, nella sua - pare reale - prestanza fisica, arricchita e completata da una ricca e vasta cultura, acquisita nelle migliori Università e Accademie d'Europa, e da una particolare finezza di modi, che ne fecero davvero uno dei gentiluomini più affascinanti e ambiti alla corte di Francia. Alla Francia Fersen si legò per tutta la vita, folgorato a soli 18 anni da un incontro con Maria Antonietta, con la quale realmente visse un tragico amore impossibile. Andrè è invece personaggio totalmente inventato, eppure realistico (al di là dell'impossibilità assoluta che avrebbe vissuto nella realtà di essere ammesso in una casa di aristocratici a dispetto delle sue umili origini, e di vivere come fido scudiero al fianco di una donna-soldato che mai avrebbe potuto esistere). E' un uomo solido, coraggiosissimo, onesto e leale, molto riservato e umile e del tutto coinvolto, sin dalla giovane età, da un amore inevitabile, totale e totalizzante per la donna con la quale cresce e condivide 20 anni di vita, avventure, gioie, sofferenze. Ovviamente, la Ikeda l'ha pensato e disegnato di una straordinaria bellezza, che emerge nel manga, e anche nell'anime, soprattutto dopo l'incidente che lo priva della vista all'occhio sinistro, quando è già un uomo di più di trent'anni.
A Versailles no Bara (in giapponese La rosa di Versailles, che però è un'alterazione del titolo originale scelto dalla Ikeda che era, al plurale, Le rose di Versailles, con riferimento non solo a Oscar ma a tutte le protagoniste femminili del suo manga) si è ispirato il teatro Takarazuka, formato solo da interpreti femminili, per creare uno dei suoi più grandi successi, replicato ancora oggi in Giappone con cast diversi. Versailles no Bara è stato trasposto anche in un film dal vivo degli anni '70, che ho visto su Internet in qualche sequenza, e che mi è parso ORRENDO!
A differenza di ciò che accadde in Italia (dove arrivò prima l'anime del manga, ottenendo grandissimi consensi grazie anche all'ottimo doppiaggio, che fece diventare veri e propri divi amati dagli appassionati Cinzia de Carolis, la voce di Oscar, e Massimo Rossi, André), in Giappone sia il fumetto, apparso per la prima volta su un giornalino per ragazze adoloscenti, sia l'anime, non ebbero da subito successo. Questo perchè gli editori non videro di buon occhio l'idea della Ikeda di trattare un periodo storico complesso e di approfondire i caratteri dei personaggi sia in relazione a tormentate vicende private, sia anche in relazione agli avvenimenti storici; la motivazione era che le ragazzine non ne sarebbero state particolarmente interessate, perchè cercavano nei manga solo vicende leggere e di fantasia.
Invece la Ikeda anticipò con le sue scelte ne Le rose di Versailles un direzione precisa che gli shojo manga avrebbero di fatto poi imboccato: un vero e proprio mondo di storie, che rilegge generi ed epoche storiche, in una prospettiva al femminile sì, ma raramente banale, e con alcuni stereotipi (fiori, occhioni grandi, atmosfere idealizzanti), ma anche con tematiche di fondo interessanti e particolari: dai romanzi storici a storie di formazione dove spesso avrebbe assunto peso la componente omosessuale, da storie horror a commedie agre sulla vita delle giovani donne dell'epoca moderna.
La stessa invenzione del personaggio di Oscar (in parte, sembra, ispirato a un cavaliere Francois de Jarjayes realmente esistito, ma che a differenza sua rimase sino alla fine fedele alla causa della monarchia, organizzando un tentativo di fuga dei sovrani come il conte di Fersen), va a toccare questo tema dell'ambiguità sessuale. Lo fa tuttavia con grande delicatezza, e anche con una chiarezza che si perde nel cartone animato; infatti nel manga si torna molto più spesso sulla questione dell'essere donna di Oscar, e su come lei viva la contraddizione violenta fra la sua natura e l'educazione rigidamente maschile e militare impartitale per volere paterno, anche molto prima della parte finale della vicenda in cui esplodono le contraddizioni e le passioni nei rapporti fra Oscar, Andrè, la Regina e Fersen. I quali vivono tutti, fra loro, rapporti complessi e di natura sostanzialmente sentimentale, ma mai tradotti sul piano sessuale a causa dell'educazione maschile di Oscar ma anche degli impedimenti sociali, e più precisamente di rango e gerarchia, da cui non possono liberarsi.
Leggo sul sito http://www.yattaaa.net/pag/pp/articolo_ladyoscar.asp: "Il tema della donna guerriera, rappresentato dal personaggio di Oscar, attraversa trasversalmente sia la società occidentale che quella orientale, entrambe in origine matriarcali e poi diventate patriarcali e maschiliste. Nella letteratura europea troviamo Camilla, guerriera contro Enea nell'Eneide, Armida, che combatte con i paladini nell'Orlando furioso e Clorinda, ne La Gerusalemme Liberata. Ma c'è anche Mademoiselle de Maupin, di Theophile Gautier, che nell'Ottocento rappresenta la massima trasgressione travestendosi da uomo (nel Settecento francese, come Oscar!) e unendosi all'esercito per vivere le avventure che altrimenti le sarebbero precluse. Nella realtà, ci sono stati personaggi tra storia e leggenda come Giovanna d'Arco, santa controversa pare con un destino diverso da quello che l'agiografia ha voluto costruirle attorno (visse e combatté fino ad un'età ben maggiore di quella in cui sarebbe morta sul rogo), o come Anne Bonny e Mary Read, le donne pirata che terrorizzarono le colonie britanniche nei Caraibi nei primi decenni del Settecento. In tempi recenti, in cui le donne soldato, o comunque le donne che prendono panni un tempo maschili legalmente, sono diventate la norma, figure nell'immaginario occidentale di donne forti non sono mancate, basti citare nei telefilm almeno i personaggi di Xena e Buffy e nei fumetti personaggi come Elektra, Witchblade e anche la nostra Legs Weaver. In Oriente le leggende sono piene di ragazze che hanno lasciato il ruolo tradizionale della donna per combattere, e una di queste storie, basate pare su fatti reali, ha dato origine alla leggenda di Mulan, trasposta poi in animazione da Disney. Donne guerriere del resto sono presenti anche nei film cinesi di genere wuxpian, cappa e spada leggendari, di cui alcuni titoli di gran pregio, come Hero e La leggenda dei pugnali volanti, sono arrivati anche nelle nostre sale. Nei manga giapponesi le donne guerriere non nascono né si esauriscono con Lady Oscar, anche se Oscar rimane uno dei personaggi più famosi. L'antesignana di Oscar era Zaffiro, protagonista di Ribbon no Kishi, manga fiabesco di Osamu Tezuka, noto anche da noi come La principessa Zaffiro. Le donne guerriere attraversano tutta la storia dei manga e degli anime, stando sia dalla parte dei buoni che da quella dei cattivi: come dimenticare personaggi come le temibili Mazoniane di Capitan Harlock, lo struggente generale Flora di Jeeg robot d'acciaio, le guerriere Sailor di Sailor Moon, Akane e compagnia in Ranma ½?".
Va anche detto che l'unico momento di incontro sessuale fra Oscar e Andrè conobbe in Italia, nella trasmissione del cartone animato, una censura, come del resto anche molti passaggi del manga che riguardano l'amore e il sesso fra loro (peraltro completamente diversi e molto più ricchi e sfumati della situazione creata nel bosco dai disegnatori del cartone animato), solo in edizioni successive alla Fabbri gradualmente reinseriti. Si può comprendere a causa della diversa destinazione italiana del prodotto; il manga in Giappone è un prodotto appunto destinato ad adolescenti e adulti, fino alla produzione erotica e pornografica, mentre in Italia il cartone animato era rivolto a bambini. Tuttavia devo dire che la scena di sesso, reintrodotta anche nell'anime nelle più recenti riproposte televisive (ancor oggi scena cult per tutti i fans, disponibile con materiali vari su You Tube), non ha veramente nulla di volgare e inadatto a un bambino. E' invece molto dolce e romantica, e non indugia per nulla su dettagli morbosi.
Davvero in questa riscoperta si sono fusi la mia emozione di bambina da un lato ma anche, dall'altro, la possibilità di approfondimento che l'età adulta ora mi permette. E dal punto di vista culturale mi è parso un tema interessante, al di là del prodotto in sè.
Mi sono decisa ad entrare nel mondo dei manga, che da tempo mi attirava, e alla Borsa del Fumetto mi sono veramente persa; ci devo assolutamente tornare!
Laura

12 febbraio 2009

10 febbraio 2009


CIAO, ELUANA

9 febbraio 2009

UN SACCO DI COSE

Questo week-end è stato veramente PIENO di cose...
Sabato mattina siamo andati al Media World e ci siamo attrezzati con nuove cuffiette iPod, chiavetta USB per i miei andirivieni di documenti da casa al lavoro, così non devo sempre usare la posta elettronica, e soprattutto un fichissimo microfono per registrarci quando suoniamo e cantiamo.
Da una parte sono contenta di averlo comprato, dall'altra lo guardo con un po' di diffidenza e sto prendendo mooolto alla larga il momento di fare i primi esprimenti al pianoforte.
E' stato Oreste a mettermi la pulce nell'orecchio rispetto all'opportunità di mettermi di nuovo in competizione con me stessa ascoltandomi in registrazione, e in effetti la cosa potrebbe essere per ora un po' prematura. Vedremo...
Nel pomeriggio ho messo mano al mio numero di prova di Incontro Italiano, ho terminato il lavoro e l'ho mandato ad Alexander per la sua valutazione. Finora non ho ancora parlato di questa novità proprio perchè devo ancora capire se sarà effettivamente un lavoro fattibile. Ma sono ottimista e penso anche che sarà una cosa divertentissima: dovrò collaborare a questa audiorivista per l'apprendimento dell'italiano da parte di stranieri che conoscono già la nostra lingua ad un buon livello, e desiderano approfondirla attraverso la lettura e l'ascolto di articoli mirati rispetto alle loro capacità di comprensione e anche ai loro interessi. Si suppone che si tratti di un target abbastanza colto, e interessato a svariati argomenti di cultura, società, attualità.
Per cui si partirà sempre da una piccola rassegna stampa, scegliendo due o tre argomenti su cui imperniare il numero nuovo del giornale, e si tratterà anche di fare un'intervista a qualcuno di interessante e legato in qualche modo a uno di questi argomenti. Poi una persona a Roma registrerà i contenuti per il complemento audio, e un insegnante preparerà i contenuti didattici: vocabolario, esercizi di grammatica, sintassi e pronuncia ecc.
Il sito è http://www.maxmondo.com/. Da qui gli abbonati possono scaricare la rivista e anche dei contenuti extra. Un'idea, trovo, carina e intelligente, e anche un'operazione a suo modo culturale. Alexander è il suo inventore e promotore, e sarà il mio interlocutore a distanza.
Sabato sera poi ci attendeva il nostro appuntamento da pensionati: Super Quark di Piero Angela. Potete anche ridere, ma ultimamente, certo sorvolando sul suo aspetto da cartapecora con la dentiera di un dinosauro, le puntate sui personaggi famosi sono veramente una figata, con gli sceneggiati e le ricostruzioni come piacciono a me. Ci siamo sparati Hernan Cortez e la conquista dell'Impero azteco, Mata Hari (bellissimo!!!) e sabato sera la marchesa di Pompadour. Ho persino rinunciato a un film al PC! E ho scoperto che esiste un bel sito dedicato a Madame, http://www.madamedepompadour.com/.
Ieri invece ho fatto delle ricerche in Internet su una possibile vacanza nel nord dell'India, ho suonato un'oretta e mezza (Haendel), e poi sono uscita per un giretto a Sesto con Cristiano, con tappa d'obbligo al mercatino dell'usato, dove mi sono provata un magnifico vestito rosa confetto da Rossella O'Hara che mi sarebbe piaciuto comprarmi per una bella festa di Carnevale, avendone una a cui andare...
Ieri sera ho visto al PC Match Point di Woody Allen. Brutta storia, ben recitata, ma decisamente disturbante. Comunque un bel film.
E oggi siamo di nuovo in pista...
Laura

5 febbraio 2009

UNA DIMENSIONE DIVERSA

Accept what comes to you
totally and completely,
so that you can appreciate it, learn from it,
and then let it go
~ Deepak Chopra ~

Stasera riprendo yoga dopo la bigiata della scorsa settimana a favore dell'inaugurazione da Giò Marconi (si bada un po' al corpo e un po' alla mente), e mi sento particolarmente propensa alla pratica.
Ieri ho comprato lo Yoga Journal (http://www.yogajournal.it/) di questo mese, come sempre per me ricchissimo di spunti di riflessione, e consultando il calendario dei seminari mi sono decisa ad un approfondimento e ho scelto due argomenti che si preannunciano mooooooolto interessanti: una lezione di meditazione Vipassana (http://www.atala.dhamma.org/pub/index.htm). Termine che significa "vedere le cose in profondità, come realmente sono"; è una delle più antiche tecniche di meditazione dell'India; fu riscoperta ed insegnata più di 2500 anni fa come metodo universale per uscire da ogni tipo di sofferenza, la si potrebbe definire come un'arte di vivere), lezione che a dire il vero farebbe parte di un ciclo già cominciato ad ottobre, in cui però potrei inserirmi proseguendo poi una volta al mese fino a maggio, e un seminario di mezza giornata sul suono e la vibrazione nello yoga, che mi permetterà di avvicinarmi all'esperienza nuova dei mantra.
Entrambi gli incontri si terranno al Centro Yoga Mandir di Milano (http://www.yogamandir.org/).
Sono curiosissima di vedere un posto nuovo e conoscere degli approcci alla disciplina diversi da quelli finora sperimentati. Davvero sento che per me è una strada da percorrere, per il mio benessere e la conquista di un miglior equilibrio psicofisico.
E poi adesso, con tanto parlare di crisi economica e sociale, a maggior ragione ha senso ed è importante secondo me e, leggo, per tanti altri, impostare una vita che sappia guardare a ciò che è veramente importante ed essenziale per noi stessi e una buona qualità dell'esistenza: salute fisica, serenità e approccio pacato con le situazioni e il prossimo, generosità nei riguardi di se stessi. La crisi insomma si può anche interpretare positivamente, come un'occasione per ripensare e rifondare, o condurre ulteriormente in una certa direzione "alternativa", il nostro stile di vita.
All'inizio dell'anno mi sono fatta il proponimento di sapermi mantenere su questi sentieri interiori, e per adesso mi pare di comportarmi abbastanza bene.
Speriamo di continuare così!

Laura

3 febbraio 2009

PROGRESSI IN CUCINA E PICCOLI MIRACOLI VEGETALI IN CASA


Domenica sera, per la cena con i nostri amici Luisella e Oreste, ho preparato il seguente menu:
- antipasto a base di sfizioserie: pomodorini, cipolline e carciofini sottolio e due bei cacciatorini
- saltimbocca alla romana, ricettina (dosi per 4 persone): prendere otto fettine di noce di manzo tagliate sottili, passarle leggermente nella farina e coprirle con una/due fette di prosciutto crudo dolce, qualche foglia di salvia e uno/due rametti di rosmarino; avvolgerle delicatamente su se stesse e fermarle con uno stuzzicadente; dorare una casseruola con tre noci di burro e adagiare gli involtini, facendoli cuocere a fuoco lento; nel corso della cottura aggiungere di tanto in tanto, onde evitare che il sugo si asciughi, un po' d'olio, acqua tiepida e vino bianco; nel contempo salare e pepare leggermente una/due volte, non di più. A cottura ultimata, trasferire il tutto in un piatto da portata, e versare sopra gli involtini ancora una noce di burro sciolto. Pronti al consumo!
- insalata verde con arance e pinoli (segreto della cuoca: oltre al sale, aggiungere un pizzico invisibile di pepe e curry)
- plateau di formaggi
- frutta
- torta casereccia al cacao: LA MIA PRIMA TORTA!!! E' vero, l'ho fatta con la busta di miscela già pronta dell'Aia, però era buona! Perfettamente cotta dentro e fuori, e con l'aggiunta creativa di una spolverata di zucchero a velo, che giaceva d'avanzo dal pandoro di Natale e finalmente ha trovato la sua degna collocazione
- mini-dolcetti al cioccolato di Luisella (spettacolari!), prontamente ribattezzati da Oreste "le tettine keniote" a causa di un pinolo decorativo aggiunto dalla cuoca, che pareva effettivamente evocare un capezzolo...
Nella foto, testimonianza della torta di cui vado fiera.
Intanto, in casa succedono strani miracoli vegetali: ho comprato la scorsa settimana alcuni bulbi di narcisi e uno di giacinto, ma sinceramente non pensavo mi diventassero dei baobab nel giro di pochi giorni. Invece... vedere foto per credere!
Laura