17 gennaio 2014

ROVESCIARE LA PROSPETTIVA, RIPRENDERE IL FILO

Si può e si deve, sempre.
Pena rimanere intrappolati dentro la propria stessa "esageratamente" lucida visione delle cose.
Guardare meno, che così si vede meno. Soffermarsi meno sia sul tutto, sia sul dettaglio.
Cercare alternative e risposte, ma senza affanno.
Leggere. Tornare a leggere. Tornare a leggere!
Darsi spazio e tempo mentali.
Respirare con la pancia e così sentire che si riapre anche la testa. Che non ci si attorciglia. Che si sciolgono i nodi.
Cantare; e non solo con la voce.
Saper vedere che in fondo, cazzo, si è fatto anche tanto. Tantissimo, direi, nelle limitanti, anzi proibitive, anzi castranti condizioni date. Che qua e là si sono saputi compiere quasi dei piccoli miracoli. Piccoli, ma comunque miracoli.
Saper stare dentro i momenti scomodi, fermi e calmi, ad aspettare che passino. Perchè sono la fermezza e la calma che li fanno passare.
Volere bene, sempre.
Non pensare che tutto il resto del mondo si sappia gestire, e si sia totalmente risolto. Non pensare di essere inadeguata in mezzo a un contesto di super-adeguati, super-risolti, super-centrati. No, Laura, NO. Don't. Don't.
Opporsi con totale saldezza alla tendenza regressiva e alla coazione a ripetere. Essere più forti del proprio stesso pensiero e della propria stessa testa.
Chi cazzo era che diceva quella frase... "buttare il cuore oltre l'ostacolo"? Ecco. Esatto, Laura. Esatto.

Laura

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