12 aprile 2011

ITALIANI VIRTUOSI - ANCHE QUESTA UNA RUBRICHINA DA RIPRENDERE


Natalia Ginzburg, di cui Adriano Olivetti sposerà in prime nozze la sorella Paola Levi, nel romanzo Lessico famigliare, uscito tre anni dopo la scomparsa dell’amico imprenditore, lo ricorda così: «Lo incontrai a Roma, per la strada, un giorno, durante l’occupazione tedesca. Era a piedi; andava solo, col suo passo randagio; gli occhi perduti nei suoi sogni perenni, che li velavano di nebbie azzurre. Era vestito come tutti gli altri, ma sembrava nella folla, un mendicante; e sembrava, nel tempo stesso, anche un re. Un re in esilio».
E più avanti, nel ricordare i tristi giorni in cui il marito Leone Ginzburg veniva arrestato dai tedeschi e Adriano la aiutava a fuggire da Roma, la scrittrice traccia di Olivetti un altro bel ritratto: “Io ricorderò sempre, tutta la vita, il grande conforto che sentii nel vedermi davanti, quel mattino, la sua figura che mi era così familiare, che conoscevo dall’infanzia, dopo tante ore di solitudine e di paura, ore in cui avevo pensato ai miei che erano lontani, al Nord, e che non sapevo se avrei mai riveduto; e ricorderò sempre la sua schiena china a raccogliere per le stanze i nostri indumenti sparsi, le scarpe dei bambini, con gesti di bontà umile, pietosa e paziente. E aveva, quando scappammo da quella casa, il viso di quella volta che era venuto da noi a prendere Turati, il viso trafelato, spaventoso e felice di quando portava in salvo qualcuno.”
“Lei ricorda suo padre come una persona felice?” Sembra non avere dubbi la figlia Laura Olivetti, che  risponde senza esitazioni alla domanda dell’intervistatore: “No”. E ricorda suo padre come una persona che aveva certamente degli entusiasmi ma che era sempre alla ricerca di qualcosa di più, di qualcosa che non c’era.

Non riesco a ricordare dove ho trovato queste note su Adriano Olivetti. 
Comunque, mi piacciono tantissimo e parlano di un grande italiano, di quelli che riscattano, oggi come nel tempi in cui furono vivi e attivi nella società, la storia e la cultura di questo Paese. E che mi fanno ancora sentire orgogliosa della mia italianità.

Laura

1 commento:

La Betta ha detto...

il roman mi è sempre d'ispirazione...^____^