Oggi ho suonato, dopo un sacco di tempo.
Ho finito solo mezz'ora fa, e sono stata al pianoforte quasi cinque ore! Sono stanchissima, dopo tanto tempo senza suonare la concentrazione è difficile da mantenere, ma le dita ci sono ancora.
E devo dire che per essere stata ferma così a lungo, non potevo pretendere di più e di meglio di quel che è venuto fuori.
Ho cominciato con Haendel; prima ho ripreso un paio di brani dalle Suites per tastiera già letti tempo fa, e poi ne ho cominciato uno nuovo, su cui all'inizio viaggiavo bene, poi mi sono intestardita e stavo per entrare nei miei soliti malefici trip, allora ho interrotto e mi sono spostata su Mendelssohn per distrarmi. Ho ripreso quel terribile Preludio che si porta spesso all'ottavo, ma solo una lettura molto molto lenta, prima a mani separate più volte e poi unite.
Poi ho ripreso Haendel, che ha funzionato meglio, anzi, direi che sono già arrivata a un primo livello di buona esecuzione, a un tempo sostenuto che è praticamente quello definitivo. Ho concluso con il mio amato Bach, uno dei soliti corali trascritti da Busoni, che per me hanno il valore e il significato di una vera e propria preghiera, un momento di riflessione sempre commovente, che spesso accompagno con il canto.
E così ho concluso.
Ho rinunciato a uscire, ma tutto sommato sono contenta così, anche per la spontaneità con cui mi sono avvicinata al pianoforte.
E mi sono ben disposta alla nuova settimana.
Laura
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