Matrimoni
di Philip Larkin
Quando si stancano di stare da soli
quelli di noi che sembrano
immodestamente precise
trascrizioni di un sogno,
la loro sicurezza si unirà
solo ad un'altra simile -
a un simile splendore,
a un fecondo egoismo.
Non è così per gli altri:
dal vecchio bisogno infestati,
brigano in tutti i modi per un partner -
anche qualcuno d'indesiderabile,
col quale è già chiaro in partenza
che le parole "bellezza,
impulso, libertà"
non verranno neppure pronunciate.
Spaventapasseri di cavalleria
stringono strani patti -
il single dal viso di vipera
sposa una fanciullezza segregata,
la scabbia fa meno paura
di una lieve paura della vita -
il vano chiacchiericcio è tollerato
da solitudine cronica.
Così si sostengono - insieme:
non li strazia il sagace rancore
che avrebbero sentito in solitudine,
né un'essenziale ostilità a se stessi.
Che si scordino o meno ciò che un tempo
hanno voluto o non voluto, restano
opacizzati a un'ancora tranquilla.
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