L'Oscar per la copertina femminista del mese va sicuramente a GQ.
Sia per la finezza estetica, stivaletto della modella compreso, sia per quella, diciamo così, concettuale; vedasi la trota che le hanno schiaffato in mano, con sottile allusione alla parità dei sessi.
Immagino quanto sia stato faticoso per il povero Carlo Cracco sottoporsi a ore e ore di shooting insieme alla signorina. E per la signorina stessa, per la quale voglio sperare che il set fosse stato debitamente pre-riscaldato.
Che fatica stare al mondo e guadagnarsi il pane per questa gente.
Fra l'altro, a lei avranno dato niente più che un pacchetto di sigarette, povera ragazza.
E dire che non è mica un mestiere facile. Dovrebbero tenerne il debito conto.
Laura
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